Il Consiglio comunale lo aveva deliberato all’unanimità a fine dicembre 2011, per gestire i 6mila alloggi del Progetto Case e Map serviva gente specializzata, scelsero così di fare un appalto. La gara fu pubblicata e poi ritirata, perché il presidente di una partecipata comunale disse che quel lavoro sarebbero stati perfettamente in grado di farlo loro. Era Fabiani, il presidente dell’Asm, la società che gestisce i rifiuti. Da allora solo un giro di consulenze per vedere come fare, perché non sarebbe stata più l’Asm ad accollarsi la gestione ma il Sed spa, altra partecipata comunale, con un piano economico spropositato, di milioni di euro previsti da un consulente solo per pagare stipendi e poltrone, che in un altro giro di consulenze, aveva invece sostenuto che il Sed non aveva sufficienti professionalità per essere competitivo sul mercato, ed un socio privato da trovare per una gestione mista. Dopo tre anni dalla decisione sovrana del Consiglio, e non rispettata, devono ancora capire, con un altro consulente, come dovrà essere reperito il privato sul mercato. Intanto il debito per le bollette non pagate e per i canoni mai incassati corre, ed il Sindaco Cialente, con gli assessori Moroni e Pelini, rispettivamente responsabili del patrimonio e dell’assistenza alla popolazione, e la dirigente Del Principe, sono stati inquisiti dalla Procura della Corte dei Conti per un danno erariale di 12milioni di euro. Cialente parla di gente disagiata, madri sole che non possono pagare e comunque ha compilato un primo elenco di morosi, un centinaio, che ha girato alle massime autorità dello Stato, per sostenere le ragioni del mancato sfratto, quel canone era stato fissato in 2 euro e 60 a metro quadro, contro i cinque previsti dalla Regione per le case popolari, con tutti gli adeguamenti per i redditi inferiori ai 15mila euro annui, che pure il Consiglio aveva fatto propri. Arriviamo invece ai nostri giorni con un debito enorme che porterà il Comune al fallimento, un danno erariale generato dalla mancata volontà di riscuotere i canoni e far pagare le bollette che Cialente non potrà certo giustificare con l’assistenza a cento famiglie forse più, peraltro già prevista.