Io so cosa vuol dire non tornare.
A traverso il filo spinato
Ho visto il sole scendere e morire;
Ho sentito lacerarmi la carne
Le parole del vecchio poeta:
“Possono i soli cadere e tornare:
A noi, quando la breve luce è spenta,
Una notte infinita è da dormire”.
Il tramonto di Fossoli, dal volume “Ad ora incerta” di Primo Levi
Il Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila celebra la Settimana della memoria organizzando ed offrendo alla riflessione di tutti due concerti in collaborazione con la rettoria della chiesa di Santa Maria del Suffragio dell’Aquila e con il patrocinio del Comune dell’Aquila.
Domenica 27 gennaio alle ore 18.30 nell’Aula Magna del Conservatorio appuntamento con le musiche originali di compositori ebrei perseguitati, alternate a letture sul tema della Shoah. Interpreti gli stessi allievi del Conservatorio. Organo: Francesco D’Annibale, Simone Di Meo, Martina Guerrieri, Alessandro Alonzi, Carlo Ferdinando de Nardis. Trio d’Archi: Violino Anna Conti, Viola Luca Giuliani, Violoncello Tommaso Bricchi. Voce recitante Rossella Galasso.
Giovedì 31 gennaio, sempre alle 18.30 nella chiesa di Santa Maria del Suffragio concerto dal titolo “Intonazioni, Canzoni e Sonate” di Salomone Rossi con la lettura di Poesie di Primo Levi. Organo Andrea Coen, Flauto dolce Maria De Martini, Voce recitante Rossella Galasso.
Troppo grande è l’orrore e lo sgomento per la follia collettiva che ha colto una Nazione che per noi musicisti vuol dire in primis la madrepatria di Bach, Beethoven, Brahms, Schumann, scrive il direttore del Conservatorio dell’Aquila Giandomenico Piermarini, quasi incomprensibile il mistero per cui in quella grande nazione, già fucina di civiltà e cultura europea, un misero provinciale venuto da un angolo remoto dell’Austria asburgica sia riuscito a conquistare un potere senza precedenti; di come le idee improbabili e spregevoli di un ex studente di storia dell’arte perdigiorno siano riuscite a saldarsi in un’ideologia che per dodici anni segnò il destino di milioni di persone (Hitler, Ian Kershaw). Per questa ragione anche il nostro Conservatorio vuole onorare queste giornate di ricordo e di memoria raccontando ai suoi studenti, con la musica e con i vissuti e accorati versi di Primo Levi, come troppe volte l’umanità sembra dirsi, vanamente, mai più e tuttavia non sembra poi saper riconoscere, fin dai suoi primi segnali, la banalità del male.