25 Gen 19

Trivelle in Abruzzo, cosa puo’ accadere

Sono 28 i titoli minerari o le istanze di titoli, cioè le richieste per aree dei petrolieri attualmente in valutazione, che riguardano l’Abruzzo in terraferma e il mare antistante la Regione che potrebbero essere interessati direttamente dall’emendamento al DL Semplificazioni attualmente in discussione in Parlamento.
Molto schematicamente, scrive in una nota Forum H2O, da quanto abbiamo potuto apprendere circa il testo discusso in Senato, fermo restando che dovrà essere ancora approvato definitivamente e che la stesura potrebbe subire variazioni significative, l’emendamento prevede la definizione entro 18 mesi di un Piano che dovrà definire le aree idonee e inidonee per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.
Ed ancora la contemporanea sospensione, nelle more della definizione del piano, di permessi di ricerca già vigenti;  permessi di prospezione già vigenti; istanze di permessi di ricerca ed istanze di permessi di prospezione.
Tale sospensione durerà fino a 24 mesi, qualora il Piano non venga approvato entro i 18 mesi previsti. Per quanto riguarda le concessioni di coltivazione, cioè dove si estrae già, e le istanze di nuove concessioni di coltivazione, queste andrebbero comunque avanti durante la definizione del piano senza sospensioni, compreso l’esame delle richieste di proroga.
Da quanto abbiamo letto non si dice nulla sui procedimenti amministrativi per la perforazione di nuovi pozzi in concessioni di coltivazione già assegnate. Pertanto anche questi dovrebbero poter andare avanti, ad esempio, è in corso la Via per un nuovo pozzo di fronte a Martinsicuro.
Peraltro una volta definito il Piano, con passaggio in conferenza unificata e poi approvazione da parte del Mise di concerto con il Ministero dell’Ambiente, nelle aree giudicate inidonee di fatto decadranno i permessi di ricerca e di prospezione e tutte le istanze per nuovi permessi.
Invece le concessioni di coltivazione, cioè dove si estrae, già rilasciate andranno avanti fino alla prima scadenza del titolo ma non potranno ricevere proroghe.
Nelle aree idonee, tutti i procedimenti, permessi di ricerca e istanze, concessioni di coltivazione, comprese istanze e proroghe, andranno avanti.
Il Piano sarà assoggettato, ovviamente, a Valutazione Ambientale Strategica. In quella sede enti locali, associazioni e cittadini potranno fare osservazioni. Con ogni probabilità regioni e agenzie ambientali avranno riconosciuto il ruolo di Autorità con Competenze Ambientali, potendo agire sui documenti preliminari del Piano.
Le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi non saranno più di pubblica utilità.
Aumentano i canoni che i petrolieri pagano a kmq per ottenere le aree, che sono diverse dalle royalty, che invece si pagano sugli idrocarburi estratti.
Ciò premesso, gli effetti immediati del provvedimento, se approvato definitivamente nella forma che abbiamo letto, in Abruzzo e nel mare Adriatico antistante la regione, saranno i seguenti:

Su terraferma.
Sospensione temporanea, fino a 24 mesi, di:
Nove permessi di ricerca vigenti (Settecerri; Mutignano; Bucchianico; Ortona, Civita, Monte Pallano; Lago del Salto; Fiume Aniene, Sora) per un totale di circa 210.000 ettari.
Otto istanze di permesso di ricerca (Agnone, Cipressi, Corropoli, S.Venere, San Buono, San Rocco; Villa Carbone, Villa Mazzarosa) per un totale di circa 111.000 ettari.
Come detto le 7 concessioni di coltivazione vigenti in terraferma non avranno conseguenze, almeno fino alla definizione del Piano.

Mare antistante l’Abruzzo.
Sospensione temporanea, fino a 24 mesi, di:
Cinque permessi di ricerca già vigenti (codici: B.R 268.RG*, B.R 272.EL, B.R 270.EL, B.R 271.EL, B.R 269.GC*). *all’interno delle 12 miglia, quindi già ora non potevano essere trasformati in concessione di coltivazione.
Cinque istanze di permesso di ricerca (codici: D494 B.R-.EL, D505 B.R-.EL, D508 B.R-.EN, D509 B.R-.EN, D507 B.R-.EN).
Un’istanza di permesso di prospezione (codice: D1B.P-.SP).
Anche in questo caso le 7 concessioni di coltivazione vigenti in mare non avranno conseguenze, almeno fino alla definizione del Piano.

Ribadiamo che le valutazioni finali dovranno essere fatte davanti al testo definitivo, se approvato dal Parlamento.
Per quanto riguarda le valutazioni più generali su questo provvedimento, rinviamo all’assemblea dei comitati di varie regioni italiane che si terrà a Termoli domenica 3 febbraio per condividere una posizione unitaria, conclude Forum H2O, anche rispetto alle attività di mobilitazione che dovranno essere messe in campo nel futuro.