Attivazione del servizio di videosorveglianza in punti sensibili della città, potenziamento delle attività interforze e coinvolgimento degli esercenti nell’azione di controllo della movida. Sono le principali indicazioni emerse nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in Prefettura questa mattina su richiesta del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
All’incontro, presieduto dal prefetto della provincia dell’Aquila, Giuseppe Linardi, erano presenti il questore dell’Aquila, Orazio D’Anna, il comandante provinciale dei Carabinieri, Nazareno Santantonio, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Gabriele Nastasi, vertici della Polizia provinciale e municipale, l’assessore con delega alla Sicurezza urbana del Comune dell’Aquila, Fabrizio Taranta, dirigenti e funzionari dell’ente comunale.
Abbiamo presentato il cronoprogramma degli interventi per la realizzazione della videosorveglianza che, salvo imprevisti, sarà attiva nel giro di un anno e mezzo anche se cercheremo di anticipare i tempi, spiega il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. I vertici delle Forze dell’ordine, però, hanno sottolineato, dati e numeri alla mano, che rispetto ad alcuni isolati episodi di litigiosità, e non risse come narrato, i responsabili sono stati prontamente individuati, segnalati all’Autorità giudiziaria e che l’azione di prevenzione e controllo del territorio è massima, nonostante le problematiche legate alle carenze di personale. Tutti hanno sottolineato che siamo di fronte a fenomeni che, seppur deprecabili, rientrano nella fisiologicità di una città che sta tornando ad essere vitale nel suo cuore pulsante. Una notizia positiva che può comportare, al contempo, aspetti meno piacevoli e da monitorare costantemente, come già sta accadendo con grande impegno e spirito di sacrificio da parte di tutte le istituzioni coinvolte.
A tal proposito, conclude il primo cittadino, è stato assicurato un rafforzamento delle attività di vigilanza attuato dai gruppi interforze. Una delle ipotesi su cui si è ragionato è quella di sensibilizzare i gestori dei locali a dotarsi di addetti ai controlli, magari in forma consorziata per ridurre e suddividere i costi del servizio, in modo da contenere ulteriormente i fenomeni che disturbano i residenti in centro storico.