10 Mag 21

Vibo Valentia, Capitale del libro 2021

Vibo Valentia è la Capitale italiana del Libro 2021, riceverà ora un contributo di 500 mila euro dal Ministero, tramite il Centro per il Libro e la Lettura, per realizzare il progetto. La città è stata selezionata dalla giuria, presieduta da Romano Montroni, tra Caltanissetta, Ariano Irpino, Campobasso, Cesena, Pontremoli e appunto Vibo Valentia, i sei Comuni finalisti.

La Capitale italiana del libro è stata istituita dal ministro Franceschini nel 2020, ai sensi della legge 13 febbraio 2020, n. 15 per la promozione e il sostegno della lettura. Il titolo della prima edizione è stato conferito dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della cultura, al Comune di Chiari in provincia di Brescia, uno dei paesi più colpiti dall’epidemia da Covid-19 che nei mesi più duri del lockdown ha trovato proprio nella lettura, scelta attraverso i canali social dell’amministrazione, uno degli strumenti per sostenere la comunità, ricorda AgCult.

Quest’idea nasce dall’esperienza della Capitale italiana della Cultura che a sua volte nasce dall’esperienza della Capitale europea della Cultura. Abbiamo visto che questo tipo di procedure mettono in moto un meccanismo virtuoso, ha spiegato Franceschini. L’identificazione della comunità locale nella competizione, la progettazione di un disegno complessivo e l’incrocio tra pubblico e privato. La competizione è un momento importante non solo per la città vincitrice ma anche per le altre partecipanti, perché il meccanismo virtuoso produce dei risultati che restano nel tempo e negli anni anche il solo fatto di essere stata candidata diventa un titolo. Una bellissima competizione: 23 città, 6 finaliste, una vincitrice. Tutti insieme per sostenere il libro e la lettura.

Maria Limardo

Vibo Valentia è una città ricca, bella, piena di patrimonio e piena di straordinarie bellezze e patria di tanta bella gente. Siamo certi che con questo incoronamento Vibo sarà finalmente portata agli onori della cronaca bella. E’ un momento di riscatto per la comunità, è il commento della prima cittadina, Maria Limardo, la mia città è sempre stata considerata ultima in tutte le graduatorie, ma noi stiamo facendo un grande percorso perché vogliamo essere orgogliosamente i primi.

La giuria ha deciso all’unanimità, le città hanno formulato un’offerta ricca ma sostenibile dal punto di vista delle risorse economiche, strutturali e umane. I progetti che abbiamo visto sono veramente fantastici. Senza libri e senza la cultura non può esserci rinascita economica sociale ed economica, per il presidente della giuria, Romano Montroni. La città prescelta si è distinta per la qualità delle iniziative presentate esposte con chiarezza in cui si fondono rigore ed entusiasmo. L’idea di base nell’introduzione al progetto che ha vinto è di far entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone. Un concetto che siamo certi verrà tradotto in comportamenti virtuosi destinati a lasciare un’impronta duratura.

È stata una bella responsabilità quella di rappresentare, davanti alla giuria del Centro per il Libro e la Lettura e al Ministero della cultura, non solo la nostra realtà ma l’intera comunità regionale e l’esperienza fatta in questi sei mesi per portare all’attenzione nazionale l’identità culturale di Campobasso sarà utile per continuare, sin da subito, a immaginare nuove progettualità su cui misurarci. Intanto, però, vanno alla città vincitrice, Vibo Valentia, i complimenti sinceri di tutta la nostra comunità, ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, subito dopo la proclamazione. La strada che la nostra città ha fatto in questi mesi, sin da ottobre, per giungere qui oggi, è solo un pezzo di quella che siamo pronti a continuare a percorrere per la crescita continua del nostro territorio, per l’assessore alla Cultura Paola Felice. Aver avuto la possibilità di partecipare fino in fondo in una competizione così importante, per noi vuol dire anche aver ricevuto un meritato credito per quanto presentato e progettato con la precisa volontà di rilanciare, proporre e conservare le storie che vengono dai territori.