18 Mar 21

Asl, manca un piano di comunicazione

La comunicazione/informazione al cittadino in questa fase delicata della vaccinazione di fatto è affidata al caso. In particolar modo la Asl 1, quella che fa capo al capoluogo di Regione, deve impostare un piano, si chiama piano della comunicazione e riguarda le amministrazioni pubbliche. La Asl 1, non ce l’ha.

Non può reggere tutto il contact center che ogni giorno segue l’andamento dell’epidemia/tamponi e della vaccinazione, 9mila chiamate solo ieri per 12 ore al giorno di lavoro su due turni, 8 persone la mattina 8/14, otto la sera 14/20. 1000 chiamate per ogni postazione e una richiesta continua di informazioni, chiaro che il sistema vada in tilt. E non serve rafforzarlo, queste persone scoppierebbero comunque, la comunicazione non è garantita e l’informazione neanche.

Quanto ci intrecceremo per contare i giorni per i richiami quando inizierà la vaccinazione di massa? Serve un sistema informatico all’altezza. 300mila abitanti in Provincia, 108 Comuni, un’immunità di gregge dell’80% per i maggiori di 16 anni, da raggiungere per settembre e record di almeno 3mila/3mila 500 somministrazioni al giorno, è l’obiettivo citato da Testa in terza commissione.

Siamo intorno a mille prime somministrazioni giornaliere e nell’ordine di poche centinaia i richiami. Non possono pensare di chiamare/ricevere solo col telefono, c’è bisogno di informatici e tecnici che studino un sistema di banche dati dove prendere i dati. Non è possibile, come ha riferito l’ottimo Enrico Giansante, responsabile Servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, andare avanti con gli elenchi che gira settimanalmente la Regione, in base alle manifestazioni d’interesse, per cui periodicamente la Verì avvisa che sono aperte le piattaforme per iscriversi. Hanno poi degli elenchi di scorta per contattare altre categorie di pari priorità nel caso in cui mancasse chi era stato chiamato. Li chiamano in tempo reale? In quel caso tutti al telefono per contattare in fretta e furia chi può sostituire chi è assente o non si è presentato. Sì, funziona così, ma quanto reggerà un sistema tanto arrangiato?

La macchina dev’essere organizzata in maniera seria, da professionisti del digitale e della comunicazione, altrimenti saranno cavoli acidi per tutti.

Nicoletta Verì

Stanno attrezzando postazioni anche mobili per coprire la provincia e per le zone più impervie, oltre ai servizi a domicilio con i medici di base per le fragilità/disabilità più importanti. Ma ci sono carenze ovunque, il piano vaccinazioni non è stato pubblicato/spiegato da nessuna parte, manca sul sito istituzionale della Asl, di tutte le Asl, della Regione, dell’assessorato alla Sanità e non sono riassunte neanche le categorie prioritarie da vaccinare. Non scrivono quante dosi sono disponibili in base al fornitore, quante e quali sono utilizzate al giorno e per chi, chi chiameranno da qui a una settimana e quando pensano di poter andare a regime, con proiezioni degne di una gestione manageriale. Non ci si potrà trincerare troppo a lungo dietro al fatto che le forniture non ci sono. Perché se arrivasse tutto da domani, ed entro marzo, cioè entro il primo trimestre 2021, sono previste 15mln di forniture che toccheranno in quota parte anche all’Abruzzo, saremmo messi seriamente alla prova.

Il prefetto Cinzia Torraco

Abbiamo capito chi sono i ‘non sanitari’, si va dal prefetto/vice prefetto ai dipendenti dell’Interno, passando per i front office, volontari, lavoratori in luoghi sensibili, ma vorremmo che i principi normativi per i criteri di scelta e gli elenchi fossero pubblicati. Qual è il problema? Vogliamo trasparenza, vorremmo sapere ogni giorno quante dosi sono in frigo e quante ne sono state utilizzate, va bene che Giansante dica che conservano le fiale vuote per evitare polemiche: ma può bastare nel 2021? Con la pandemia più importante della storia dopo la peste di qualche secolo fa?

Il manager Roberto Testa alla fine la butta sempre sulle inaugurazioni. I nuovi spazi importantissimi oggi al Delta 7, per la medicina territoriale del direttore Giorgio Spacca, 20 box e un collegamento con il terzo piano che sarà dedicato completamente alla riabilitazione, una volta passata l’emergenza covid, e in ascensore si arriverà subito in palestra. E poi domani 8 posti letto in sub intensiva, l’andamento del contagio è in aumento, servono posti, ha detto.

Quindi i numeri.

Nella serata di ieri eravamo a 27mila 052 prime somministrazioni per 9mila 223 vaccinati.
Forze dell’ordine: 8mila 715. Over 80: 7mila 410. Anziani lungo degenza: 1.193. Oggi con una casa di riposo di Sulmona abbiamo completato tutte le prime dosi, ha spiegato Giansante. Ed ancora 174 medici di base. 7mila 996 sanitari. 276 non sanitari.

Oggi circa 1.100 inoculazioni su tutto il territorio della Asl, ha precisato di nuovo, per un totale di 24mila ultraottantenni aventi diritto e 36mila persone nelle categorie disabili/fragili.

Per quanto riguarda i vaccini, in giacenza Pfizer: 867 fiale pari a 5mila 200 dosi nel capoluogo e 340 fiale, pari a 2mila 070 dosi ad Avezzano, dobbiamo tenere le scorte per le seconde dosi e corrispondono a un settimana di lavoro, ha detto. 3mila 590 di AstraZeneca bloccate. 1.500 dosi di Moderna, le manteniamo per i richiami e per le case di riposo, a fine richiami le useremo, ha aggiunto.

I dati forniti dal responsabile del settore Enrico Giansante sono evidentemente disponibili. Li vorremmo vedere scritti ogni giorno sul sito per quel minimo di informazione al cittadino che speriamo sia pianificata seriamente a breve. È peraltro un diritto.