In Abruzzo alle politiche del 2018 ‘selezionarono’ 21 parlamentari. 14 deputati, di cui 8 del Movimento Cinque Stelle, 2 rispettivamente dal Pd, Forza Italia e Lega. 7 senatori di cui 3 dal M5S, 1 Pd, 1 Forza Italia, 1 la Lega, 1 Noi con l’Italia – Udc.
Camera.
M5S: Gianluca Vacca, Daniela Torto, Valentina Corneli, Fabio Berardini, Antonio Zennaro, Daniele Del Grosso, Andrea Colletti, Carmela Grippa.
Pd: Stefania Pezzopane e Camillo D’Alessandro oggi con Italia Viva di Renzi.
Lega: Giuseppe Bellachioma, Luigi D’Eramo.
Forza Italia: Antonio Martino, Gianfranco Rotondi.
Senato.
M5S: Gianluca Castaldi, Gabriella Di Girolamo (Sulmona), Primo Di Nicola (Castellafiume (L’Aquila).
Pd: Luciano D’Alfonso.
Lega: Alberto Bagnai.
Forza Italia: Nazario Pagano.
Noi con l’Italia Udc: Gaetano Quagliariello.
Andremo a ‘votare’/confermare il 25 settembre le scelte dei partiti: 9 deputati sui 400 totali per la Camera ridotti dalla riforma costituzionale, e 4 senatori sui 200 totali.
Sicuramente non avremo l’esercito degli 11 pentastellati, peraltro il leader Giuseppe Conte, altro che parlamentarie!, ha già bloccato i fedelissimi in un listino, fuori tutti quelli che hanno già avuto il secondo mandato ed ecco che il Movimento che doveva rivoluzionare il potere a Roma, con l’uno vale uno, ha sposato le logiche spartitorie delle segrete stanze. E vedremo chi si salverà.
Ma francamente della nutrita pattuglia che avrebbe dovuto rappresentare l’Abruzzo, a parte qualche polemica, non abbiamo sentito una voce una, capace di rappresentare veramente il territorio. Come non abbiamo sentito i pezzi grossi della Lega o di Forza Italia che pure in queste ore cercano, sicuramente Pagano e Martino, di guadagnare una buona posizione, ma dovranno vedersela con Sospiri e chi sa se non gli sfuggirà di mano un posto al sole. L’exploit vero lo faranno i nominati di Fratelli d’Italia che sbancheranno anche in Abruzzo.
Resta da capire in queste ore febbrili, con l’elettorato fuori la porta che sarà chiamato solo a mettere la croce sui nomi già scritti nelle schede elettorali, fino a che punto giocheranno con lo scacchiere, tra posti sicuri imposti da altre Regioni, con il ragionamento del due piccioni con una fava, tanto l’elettore deve solo mettere la sua bella croce sui nomi. Una logica spartitoria che la storia della Repubblica non ha mai conosciuto. Possiamo però fare qualche piccolo calcolo per cercare di capire, tra i nominati della scorsa legislatura ormai finita, quanti di loro conosciamo.