Un Piano strategico della montagna, che raccoglierà una serie di misure e incentivi per valorizzare le risorse della montagna abruzzese.
E’ la quarta proposta di quelle studiate specificatamente per le aree interne che il consigliere regionale uscente e candidato al Consiglio regionale alle elezioni del 10 febbraio presenta come impegno per i prossimi cinque anni, che prendo insieme a Patrizia Masciovecchio. Presenteremo il piano strategico della montagna alle associazioni ambientaliste e del territorio nel corso dell’incontro pubblico che abbiamo organizzato il 7 febbraio nel nostro comitato, insieme agli altri tre progetti per le aree interne.
Il piano strategico della montagna prevederà: l’applicazione di un controvalore etico, che si tradurrà in misure legislative di tutela e valorizzazione e incentivi economici, alle risorse montane, aria, terra e acqua; una quota di risorse pubbliche vincolate alla manutenzione del territorio, prevenzione dal dissesto idrogeologico, interventi di salvaguardia dei boschi, dei fiumi e dei laghi, anche in un’ottica di creazione di economia e posti di lavoro; il completamento dei bacini sciistici e delle vie e dei sentieri montani, oltre che della rete ciclabile, in continuità con la legge Reasta e i finanziamenti per la pista ciclabile della Valle dell’Aterno, promossi da Pietrucci nel corso della legislatura che si sta per concludere; l’applicazione del principio di specificità montana per valutare e prevedere la dotazione di servizi, come ad esempio il trasporto pubblico, la sanità, la semplificazione delle procedure amministrative, l’attenzione maggiore alle esigenze e alle caratteristiche dell’agricoltura di montagna.
Si tratta un piano ambizioso, spiega Pietrucci, che necessita di risorse, e per questo sarà fondamentale prima di ogni altra azione recuperare i fondi Ue. In più si dovranno compensare gli agricoltori delle attività di manutenzione di cui si fanno carico e dei danni causati dalla fauna selvatica. Più di ogni cosa, tuttavia, dovrà affermarsi una volta per tutte il principio che la montagna è una risorsa, da tutelare e da valorizzare. Nella scorsa legislatura mi sono molto speso per una serie di misure fondamentali: penso alla legge Reasta, agli investimenti per la riqualificazione dei sentieri sul Gran Sasso e agli investimenti per i bacini sciistici dell’Altopiano delle Rocche. Ora si può dare una cornice e un respiro alla convinzione che la montagna, anche perché è una parte rilevantissima dell’Abruzzo e delle aree interne, oltre a essere una peculiarità è una risorsa per la nostra Regione.