09 Mag 16

Truffa, funzionario aquilano corrotto

I finanzieri del comando provinciale dell’Aquila hanno eseguito stamattina un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca equivalente alla somma di 264mila euro, nei confronti di due dei tre indagati, per truffa ai danni dello Stato e corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. Il sequestro rappresenta l’epilogo di indagini di polizia giudiziaria delegate dal sostituto procuratore David Mancini, riguardo l’aggiudicazione dei lavori di ricostruzione di un condominio danneggiato dal terremoto. Centrale sembrerebbe la figura di un ingegnere aquilano, dipendente del Comune dell’Aquila con ruoli direttivi M.C., nonché amministratore del condominio interessato dalla ricostruzione post sisma che in virtu’ di tali pubbliche funzioni, avrebbe pilotato l’assegnazione dei lavori edili per un importo complessivo di circa nove milioni di euro ad un’impresa trevigiana e la nomina della figlia al ruolo di progettista e direttore dei lavori. L’altro indagato è un costruttore veneto. Attraverso l’acquisizione di voluminosa documentazione e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stato possibile ricostruire gli illeciti interessi dei soggetti sottoposti ad indagine. Stando agli accertamenti della Finanza sarebbe emerso come il pubblico funzionario, in totale spregio dei propri obblighi e doveri ed al solo fine di perseguire interessi personali e familiari, avrebbe posto in essere una serie di illeciti comportamenti che gli avrebbero consentito di ottenere indebiti vantaggi patrimoniali pari a 214mila euro circa, corrispondenti ai compensi professionali percepiti dalla figlia, neolaureata e senza alcuna esperienza professionale, in seguito alla sua nomina a progettista e direttore dei lavori, ottenuta mediante la promessa che lo stesso funzionario pubblico, approfittando del proprio ruolo all’interno dell’ente locale, avrebbe agevolato l’iter burocratico della pratica di finanziamento; 50mila euro circa, il forte sconto extracontratto concesso dalla ditta aggiudicataria dei lavori, quale contropartita per l’assegnazione dell’appalto, per l’edificazione di alcune villette a schiera nella frazione aquilana di Pianola, di proprietà di una società immobiliare riconducibile alla figlia del pubblico dipendente.