Oggi ha riaperto un ufficio postale in centro storico.
Un segnale da Poste italiane, al piano terra in corso Vittorio Emanuele II, che il territorio ha ringraziato schierando ministri, autorità religiose e civili, cittadini.
Sono passati dieci anni, non avremo più la maestosità delle Poste centrali, lo storico Poste e Telegrafi del Duomo, ceduto all’indomani del sisma ad un fondo immobiliare.
Quel Palazzo era una roba da grandi città europee, si faceva la fila in un posto dallo stile importante, dall’architettura imponente, dalla storia che L’Aquila aveva e che ha ancora, ma con la consapevolezza matematica, da oggi, che quell’imponenza diventerà altro perché le Poste centrali sono ormai a Centi Colella, in quello che dieci anni fa era un centro smistamento in cemento.
Fu ceduto ad un fondo immobiliare, che ne avrebbe voluto fare un centro residenziale, all’insaputa della passata amministrazione, fece subito sapere la Giunta. Una variante urbanistica mai ottenuta perché l’allora sindaco gli impose, stando alle dichiarazioni ufficiali di allora, almeno il primo piano di uffici postali, non la spuntò, ed oggi la struttura svetta lugubre ed abbandonata con il fantasma della cattedrale di San Massimo a fianco, ancora sventrata da quella terribile notte.
Siamo contenti che sono tornate le Poste, viva le Poste!, ma quel pullulare di gente che andava e veniva per spedire/ritirare posta e pacchi, pagare bollettini e dettare telegrammi da quegli sportelli in legno pregiato non lo vedremo più, perché la città è terremotata e demograficamente provata.
Il sindaco Biondi ha approfittato per consegnare il dossier E Care, all’ad di Poste italiane Matteo Del Fante, per ricordargli che abbiamo un call center che gestisce la loro assistenza clienti e la commessa non può essere persa, e per consegnare al ministro per lo sviluppo economico, Stefano Patuanelli, relazioni con i fondi per la ripresa, dalla cui economia potremmo attivare altro sulla ricerca e sulla tecnologia, per un territorio che conta ad oggi 6mila residenti ed oltre 200 attività dentro le mura. Un segnale importante, tutti i segnali sono importanti, ci sono le nuove generazioni e le vecchie che hanno il buio di un decennio, giovani imbiancati che vagano senza città. Una città città.
Oggi è stato anche il giorno dell’insediamento di Edorado Alesse da domani ufficialmente rettore dell’Università dell’Aquila. Paola Inverardi va via. Ha fatto un buon lavoro, l’ho incrociata diverse volte in questi anni ed ha sempre visto il bicchiere mezzo pieno, tasselli che riprendono vita, tutti bei tasselli, belli bellissimi, anche se ridimensionati ad uffici postali modesti, mentre continuiamo a ringraziare e ad andare avanti senza fermarci un attimo per capire dove siamo arrivati.