15 Mag 20

Terminal, tutto a fiducia senza verifiche

La società consortile M&P ha gestito fin dall’affidamento decennale nel 2002, il Terminal di Collemaggio, sull’amministrazione che ha fatto capo a Lorenzo Santilli, attuale presidente della Camera di Commercio dell’Aquila, ha chiesto più volte chiarezza e trasparenza il consigliere Giustino Masciocco (Art.1), ma sempre con scarsi risultati.

 

Giustino Masciocco

Come mai?
Fin dall’apertura del megaparcheggio nei primi anni duemila s’intuì una convenzione sbilanciata. Ricordo che il gestore aveva l’obbligo di dipingere con colori diversi la struttura per poter riconoscere la propria auto e di manutenere il tunnel, nella convenzione era scritto che era a carico del gestore, sollecitai gli adempimenti, alcuni giornalisti mi presero in giro dicendo che era finito lo shampoo. Gli obblighi non sono mai stati pretesi e i diritti subito esauditi.

In che modo?
L’allora assessore Stefano Vittorini con ordinanza assessorile spostò il Terminal dei bus dell’Ama da via Castello al parcheggio di Collemaggio, obbligando l’Ama a pagare il fitto, ma nessuna quota parte entrava al Comune proprietario a cui spetta il 20% degli incassi più il canone. Neanche dall’Arpa, che successivamente trasferì lì gli attracchi. Sollevai la questione senza successo.

Incassi solo per il gestore.
Con un’interrogazione chiesi chiarezza anche sulla pubblicità all’interno delle scale mobili, non era previsto nulla nella convenzione, il gestore faceva contratti e occupava spazi pubblici a fini privati.

Non riuscì a far valere l’interesse pubblico.
Fu un periodo di scontri feroci. All’epoca chi gestiva la M&P era particolarmente considerato dentro l’amministrazione, non era facile capire i benefici pubblici di quella gestione. Non risulta nessun tipo di verifica mirata e specifica sulla resa del conto, ci si basava sulla fiducia. Loro dichiaravano l’incasso trattenendo la parte spettante e il 20% veniva girato al Comune.

Nessuna verifica dunque.
Chiesi a più riprese di verificare la legittimità di alcuni atti ma non mi hanno mai risposto. Risultò difficile scalfire l’autorevolezza del gestore nei confronti dell’allora amministrazione di centro destra.

E per le strisce blu?
Non esistevano sistemi di controllo o verifiche che andassero oltre la semplice fiducia nel concessionario e nella rendicontazione fornita.

Dopo il sisma cos’è accaduto?
Sono stati contestati lavori post sisma mai autorizzati. In commissione di garanzia giunse un debito della M&P per alcune imposte, dovute secondo il Comune ma non secondo il gestore, per importi superiori al milione di euro. L’assessore Trifuoggi propose una rateizzazione a fronte di una proroga decennale della concessione, consigliai di riaprire solo per i due anni che rimanevano alla scadenza della convenzione per poi rientrare in possesso della struttura ma non è mai accaduto. Lo ha fatto nei mesi scorsi l’assessore Mannetti.

Si percepiva una benevolenza delle amministrazioni?
Una pubblica amministrazione non può tollerare comportamenti non previsti in una convenzione ma ho imparato a mie spese che è più facile concedere diritti che far rispettare doveri. Ci sono situazioni dubbie ma non puoi fare lo sceriffo chi ha le mazze in mano dovrebbe approfondire.

Oggi s’ipotizza il peculato su alcune annualità.
Il sequestro per 270mila euro di beni è una misura cautelare forte, vedremo se reggerà un eventuale processo o un’ulteriore indagine, certo è, che se la Finanza si è mossa, avrà fondati motivi.