269 casi di contagio al coronavirus confermati con il tampone, sui 327 individuati dal recente screening in provincia dell’Aquila. Un risultato importante perché aiuta a tracciare i contatti di queste persone e forse a spegnere nuovi focolai: ma quante persone abbiamo contattato dopo il 7 dicembre? Ne dovrebbero essere come minimo duemila e sette…
Una quinta commissione di garanzia e controllo, convocata dal presidente Giustino Masciocco su istanza di Lelio De Santis, farà il punto con una relazione che sarà poi sottoposta al Consiglio comunale. Credo. Presente il direttore sanitario della Asl 1, Sabrina Cicogna, i vertici della Protezione civile regionale, i referenti comunali, il sindaco Pierluigi Biondi.
Il punto principale su tutto resta il dato, i dati che non conosciamo. Se non per l’impegno di un paio di ricercatori che sui social diffondono analisi sulla base di fonti giornalistiche spesso discordanti, ha commentato in commissione Carla Cimoroni di Appello per L’Aquila. Che lo screening non avesse rilevanza scientifica lo sapevamo, seguiamo le trasmissioni televisive la sera per tenerci informati come consigliato dalla Cicogna, ma è il dato locale e territoriale a mancare. Quant’è difficile assorbire questo concetto? Dal campione aquilano dello screening può emergere una casistica e una base di studio, ha rilevato il capogruppo Pd, Stefano Palumbo. Lo vogliamo fare oppure no? Chi dobbiamo pregare?
L’Aquila è un capoluogo di Regione, la Regione Abruzzo, che non ha dati sul contagio se non quei quattro numeri che diffonde l’assessorato alla Sanità che nulla dicono sui territori e sui Comuni o sui risultati dei tracciamenti, abbiamo 250 tracciatori, qual è il dato giornaliero rispetto al numero di nuovi positivi? Quante persone riusciamo a intercettare ogni giorno? Quante finora? E’ possibile che il direttore sanitario abbia solo ribadito che il virus si centuplica in un clima umido? Carla Cimoroni ha definito questa carenza scandalosa, lo è, e parecchio, scandalosa, ed anzi ha consigliato di copiare Bergamo, l’Umbria, la Regione Lazio che hanno un portale dedicato.
I deceduti per covid in provincia dell’Aquila sono 300, di cui 119 nell’aquilano, dati ufficialmente concessi dal sindaco Biondi e forniti dal servizio prevenzione della Asl che pure, non li rende noti. Dallo screening sono rimasti 7mila tamponi per le scuole e le Rsa: avremo un minimo di criterio, di piattaforma aperta, di risultato consultabile da tutti, di statistica sul campione? Angelo Mancini ha chiesto di differenziare i tamponi tra nuove diagnosi e guariti, ci sarà mai una chiarezza così importante per sapere, per essere informati e per determinare le politiche da adottare?
Questa mattina abbiamo saputo che stanno mettendo a punto un Piano d’emergenza (ancora?) per affrontare una terza ondata e i posti letto in più non saranno toccati, nulla, tuttavia, sul rafforzamento del tracciamento e della medicina territoriale, e il quadro, come ha detto la Protezione civile, spetta fornirlo alle Asl.
La vaccinazione anti covid inizierà dopo il 10 gennaio, la Regione dovrà dire come formare il personale, avremo circa 8mila dosi destinate agli anziani e al personale sanitario, abbiamo i frigo e il richiamo andrà fatto a 15/20 giorni, sarà su base volontaria, faremo una piattaforma su cui riportare anche i dati dello screening. Ben vengano le ispezioni, ha detto infine la Cicogna, si vedrà se ci sono state pressioni sul personale sanitario. Ben venga tutto, ma la chiarezza sui dati, aiuterebbe a gestire anche l’inferno di una terza ondata.