Società Chimica Bussi, SCB, ha avviato oggi il cantiere per la realizzazione dell’impianto per la produzione di Pac per la depurazione delle acque. Il nuovo sito sorgerà su quello storico di Bussi Officine, messo in sicurezza dalla stessa società, per un investimento complessivo di 25 milioni di euro, di cui 15 pubblici, erogati da Invitalia che il 31 marzo scorso, ha dato il via libera al Contratto di sviluppo. Il rilancio del sito è in mani affidabili, per il vice presidente Lolli, il via libera di Invitalia è la conferma che la proposta di investimento messa su da SCB è credibile e soprattutto ha le gambe per reggersi. La scommessa conferma la precisa volontà di riportare il sito di Bussi agli albori iniziali. Per troppo tempo abbiamo associato il nome di Bussi alla discarica dei veleni; l’azione in termini di investimento su ricerca e innovazione ad ampio raggio che ha in mente la SBC conferma invece che questo sito storico dell’industria abruzzese e italiana ha tutte le carte in regole per risorgere.
Il piano industriale di SBC si muove su tre fasi: una prima, già conclusa, prevedeva un piano di investimento di 6 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’assetto produttivo e delle maestranze con il nuovo impianto, partito alla fine di marzo, per la concentrazione di soda caustica e soprattutto con l’innovativo e potente impianto di trattamento delle acque di falda. La seconda fase è partita stamane e prevede l’avvio dell’impianto Pac per la depurazione delle acque, l’obiettivo è raddoppiare la produzione ed i livelli occupazionali.
La terza fase, prevista tra il 2021 e il 2026, prevede un ulteriore investimento di circa 20 milioni di euro per l’espansione nelle produzioni elettrolitiche e di chimica fine per applicazioni speciali. Previsto l’avvio di una fase di sperimentazione, che sarà portata avanti con la Regione Abruzzo, per lo sviluppo di prodotti e sistemi a base di idrogeno destinati ai mercati della depurazione delle acque e della mobilità sostenibile.