21 Apr 18

12mila persone contro il gasdotto Snam

12mila cittadini e 400 istituzioni ed organizzazioni da tutt’Italia in corteo a Sulmona per dire No al gasdotto dei terremoti. Dalla diocesi a oltre 60 comuni con tanti sindaci e NoTap pugliesi oltre a quelli abruzzesi, dai rappresentanti della Regione Abruzzo a quelli dei principali movimenti politici, dalle associazioni nazionali e locali a tutte le sigle sindacali, dai tantissimi operatori economici a quelli culturali e da migliaia di semplici cittadini un grande coro contro opere dannose e inutili imposte, stop ai progetti fossili, vogliamo efficienza, risparmio e rinnovabili e le buone opere, il risanamento e la valorizzazione del territorio, delle bellezze naturali e culturali, e la prevenzione sismica, a partire dalle scuole e gli ospedali.
Così in una nota, il Coordinamento No Hub del Gas.
Le emissioni in atmosfera della Centrale di compressione di Case Pente a Sulmona, 107,7 tonnellate/anno dichiarate da Snam, solo di dannosi ossidi di azoto con le polveri connesse, quasi 100 tonnellate/anno, sono del tutto inaccettabili per l’impatto sulla salute in una valle chiusa e in una nazione in procedura d’infrazione proprio per la qualità dell’aria.
L’interesse è costruire grandi opere, dai gasdotti come TAP e i 600 km della rete Adriatica, dagli stoccaggi ai nuovi pozzi di estrazione in Adriatico e sulla terraferma verso il nord Europa. La tecnologia e l’urgenza dei drammatici cambiamenti climatici stanno imponendo una transizione diretta e veloce verso risparmio, efficienza e rinnovabili. Sarebbe un errore madornale lanciare il Paese sul binario dell’energia del passato. Servono scelte chiare nel nuovo Parlamento e dal prossimo governo. I cittadini lo chiedono a gran voce.
Dal canto suo Snam fa sapere che è pronta al confronto con cittadini ed istituzioni per fornire maggiori chiarimenti, ribadendo che le proprie opere non comportano pericoli per la sicurezza e per la salute delle persone. Nel solo Abruzzo, peraltro, sono già da tempo in esercizio mille km di metanodotti; in particolare Sulmona è raggiunta da due gasdotti delle stesse dimensioni di quello in progetto. Ripete infine che si tratta di un insediamento simile ad altri 11 già esistenti in Italia, a basso impatto ambientale, con emissioni di polveri sottili direttamente derivanti dalle turbine pari a zero o talmente trascurabili da essere considerate nulle e con emissioni di ossido di azoto e monossido di carbonio abbondantemente al di sotto dei limiti di legge.