La sfida delle città intelligenti e di una città come L’Aquila è migliorare la qualità della vita, il quotidiano, il traffico di tutti i giorni, la sicurezza, ed offrire opportunità a tecnici, ricercatori e professionisti. La tre giorni al City Expo di Barcellona della settimana scorsa, ha mostrato al mondo le potenzialità della città che rinasce ed Antonio Tramontano, il giovane direttore tecnico dei sottoservizi, presente allo stand dedicato, ci racconta come gli operatori economici hanno accolto questa nostra esperienza, e come un giovane professionista può riuscire a crescere.
Com’è andata a Barcellona?
Avere un tunnel già predisposto e capillare su tutto il centro storico per gli operatori economici significa installare con facilità sistemi e tecnologie a servizio della città. Hanno capito che all’Aquila è più facile. Per esempio è possibile installare in pochi giorni un sistema di telecamere per la sicurezza urbana, in diversi punti della città, senza scavare per i cavi, i collegamenti e le alimentazioni elettriche è tutto già pronto nel sottosuolo.
La città percepisce questa prospettiva?
Penso di sì, c’è un grande interesse dell’Università, del mondo della ricerca, del Comune dell’Aquila e dei diversi settori come la mobilità che stanno riflettendo sul futuro. La presenza al City Expo di Barcellona vuol dire che oltre a realizzare un’opera che meriterebbe una più ampia visibilità, c’è interesse a conoscere lo scenario delle vastissime proposte tecnologiche che potrebbero arrivare da tutto il mondo.
Una rivoluzione tecnologica da cogliere…
Non è ancora diffusa come dovrebbe neanche sul nostro territorio. Siamo concentrati più sui problemi e disagi che l’opera sta causando che sui vantaggi, in questo momento, mentre la realizziamo, siamo un fastidio, quando terminerà la fase organizzativa saremo più tranquilli, avremo metabolizzato i disagi e sicuramente saranno colte tutte le opportunità fino all’ultimo.
Un esempio sulla nostra vita di tutti i giorni?
Credo tantissimo nel minor impatto sul quotidiano della città. Per fare l’allaccio alla tua vicina di casa non sarà più necessario scavare la strada, non ci saranno più rattoppi, non si dovrà più intervenire sulle pavimentazioni e questo, a te cittadino, porterà un enorme vantaggio, torni a casa e non ti accorgi di niente. In un processo di rivitalizzazione come quello dell’Aquila dove non deve rientrare solo la vicina ma interi quartieri, pensare che alla fine dell’opera tutti i gestori faranno manutenzioni ed implementazioni senza turbare il quotidiano non è cosa da poco. Per un problema su una fognatura, in una qualunque altra città devi scavare, aggiustare, e poi i mezzi, le file, il traffico, i disagi ed i semafori lunghi, qua non accadrà più, ci sarà un semplice angoletto con una scaletta con cui gli operatori scenderanno e lavoreranno mentre la vita, sopra, continuerà regolarmente.
Potremo trasportare rifiuti nei sotterranei?
Oramai la finalità di questo tunnel è stata battezzata. E’ un tunnel dei sottoservizi, ci potrà passare tutto ciò che riguarda impianti a rete.
Il telecontrollo del tunnel in cosa consisterà?
Sarà realizzato in maniera super tecnologica, con un sistema di sensori installato sulla rete idrica, per misurare le portate e le pressioni che daranno in remoto, con dei software collegati in rete, lo stato dell’acquedotto. Un minimo calo di pressione anomalo creerà degli alert che darà il segnale di una rottura e te ne accorgerai subito dal controllo centralizzato. Si potrà poi aggiungere tutta un’altra serie di servizi come l’anti intrusione nel tunnel, il controllo rilevamento fumi già previsto, la sorveglianza urbana per cui in ogni angolo della città è predisposto un tubo per la futura installazione delle telecamere, il controllo dei semafori e dei parcheggi, ed un’apertura totale ai sistemi di gestione di una città. Un passaggio storico impressionante, l’auspicio è una vera gestione dell’infrastruttura altrimenti sarà una scatola vuota abbandonata.
La gestione spetta alla politica.
Bisognerà individuare un gestore che tuttavia sarà facilitato perché avrà la razionalizzazione di tutti gli impianti, sono lì dentro e li vedi, in altre città non sai dove passano, c’è difficoltà nella tracciatura e neanche gli enti gestori hanno una conoscenza precisa degli impianti esistenti, la colpa non è di nessuno, negli anni le informazioni non sono state trasferite in maniera corretta. All’Aquila, il problema è superato, sono in una galleria e ognuno avrà il suo servizio da mantenere, il futuro gestore sarà avvantaggiato da una sistemazione ordinata dei vari servizi.
Non ci saranno più scuse.
No, sarà tutto molto più semplice.
E’ una grande opportunità per i giovani.
Sicuramente e in questo territorio più di altri.
Non sembra sia percepita però.
Non la percepivo neanche io, che è andata bene e che sei stato ripagato te ne accorgi dopo. Ho imboccato una strada ed ho avuto dei risultati ma ci deve credere, non si ha sempre la maturità e la consapevolezza delle proprie scelte, devi saperti orientare e devi avere un po’ di fortuna, così valorizzi le tue caratteristiche, ti appassioni ed una vocina ti dice che quella è la strada per te.
Sei arrivato da Ravenna già con un’importante esperienza…
Sì, ho seguito le infrastrutture per l’ospedale di Ravenna per una grande azienda. Ho avuto sempre l’orientamento all’esecuzione dei lavori che mi ha portato a ruoli apicali di grandi responsabilità in società importanti, prima a Ravenna, poi all’Aquila per il primo stralcio dei sottoservizi. E’ chiaro che devi essere motivato ma anche preparato perché il percorso di formazione ti abilita a rivestire dei ruoli. Dopo il master sulla direzione dei lavori ne sto seguendo uno sugli appalti pubblici.
Un giovane professionista deve sempre aggiornarsi.
Ancor di più se intraprendi la libera professione. Devi essere estremamente consapevole, fai parte di gruppi di lavoro ma hai una tua autonomia professionale che deve essere onorata dalla conoscenza, non puoi presentarti con delle incertezze, perché in un ambito di professionisti non sono ammesse.