05 Gen 24

Tempo Zulu, a Siena un progetto d’arte pubblica nato vent’anni fa

Sono state tutte collocate nella pavimentazione della città, l’ultima a fine 2023, nel selciato percorso ogni giorno da residenti e turisti che visitano Siena. Sono le dieci pietre d’inciampo del progetto di arte pubblica, Tempo Zulu, sulle quali artisti, ma anche chef, intellettuali e politici, hanno lasciato impressi i loro messaggi.

Tempo Zulu nasce nel 2004 da un’idea di Francesco Carone, Gregorio Galli, Bernardo Giorgi e Christian Posani. Le pietre sono poi state donate dai curatori e dagli artisti al Comune di Siena, rivela una nota stampa dell’ente, che le ha acquisite con una delibera della giunta comunale su proposta dell’assessore al sito Unesco Vanna Giunti.

La collocazione delle pietre non è casuale, ma scelta in modo attento dagli artisti che le hanno realizzate e alle quali hanno affidato un messaggio. Ne è un esempio quella realizzata dallo chef Mario Avallone e installata nella pavimentazione di piazza Matteotti, dove un tempo era stato aperto un fast food. Fra i messaggi lasciati impressi sulle pietre c’è anche quello del primo ministro albanese Edi Rama.

Le opere costituiscono un arricchimento del patrimonio artistico cittadino contemporaneo, commenta l’assessore Giunti. Utilizzeremo le pietre di inciampo donate al Comune per creare dei percorsi destinati anche ai non vedenti perché sono percettibili al ‘tatto’ e quindi al passo. Queste lastre rappresentano, infatti, un’occasione di promozione turistica nei confronti di molteplici destinatari, grazie alle caratteristiche di queste opere che ci consentono di creare percorsi ad hoc multisensoriali.

Le pietre, realizzate e installate nella pavimentazione, per volontà degli stessi autori non sono mai state pubblicizzate. La collocazione delle lastre, che sono removibili, è stata decisa dagli artisti, che hanno tratto ispirazione dopo aver visitato la città. Il loro intento era chiaro, prosegue l’assessore, quello cioè di creare l’effetto sorpresa in tutti coloro che percorrono la città in modo lento e attento a quanto li circonda. Una sorta di sfida rivolta a turisti e cittadini a scoprire, per caso, quanto si cela sotto i loro piedi lungo il cammino che percorrono.

Tempo Zulu non ha mai inaugurato, il suo modo è quello di essere trovato per caso, o con il passaparola. Si lavora con quelli che sono i custodi del territorio, cioè le 17 contrade (noi ci interfacciamo con il priore, che in assemblea presenta le opere permanenti), e attraverso le guide di Siena, da sempre molto coinvolte. Questo è uno degli elementi di forza del progetto: già vent’anni fa capimmo che la spettacolarità uccide le cose, se non vengono vissute, rivela su Artribune Bernardo Giorgi.

Le lastre annesse alla pavimentazione cittadina sono state acquisite gratuitamente dal Comune di Siena e si inseriscono nel Dup 2023-2025, nella linea programmatica Siena, la città che attrae. Dalla cultura al nuovo turismo.

 

Le opere nelle pietre di inciampo

La qualità è precisione nella vita, di Mario Avallone – collocata in piazza Matteotti
Le pietre nella lingua registrano gli intervalli del mondo, di Iain Chambers – collocata in piazzetta Grassi
Pax, di Alfredo Pirri – collocata in via dei Servi
Gorgo centrifugo e centripeto, di Luca Pancrazzi – collocata in piazza del Duomo
Arborescences, di Michele Dantini – collocata in piazzetta Silvio Gigli
Intarsio (103), di Fabrizio Prevedello – collocata in via Stalloreggi
Stones and tulips, di Erich Gongrich – collocata a Porta Camollia
Tre23, di Filippo Frosini – collocata in vicolo della Fortuna
Con Dammi i colori, collocata in piazza Antonio Gramsci, Anri Sala, l’autore ha invitato il premier albanese e artista Edi Rama a lasciare una dichiarazione in lingua albanese, la cui traduzione è Non so come sia per gli altri, ma il rapporto tra il Sindaco e i suoi elettori è come la relazione tra l’artista e lo spettatore
Piccolo Cantico (echoes), dicembre 2023, di Loris Cecchini – collocata in piazza San Giovanni. Quest’ultima opera è costituita da due elementi in pietra uno in piazza San Giovanni a Siena e l’altro in piazza Garibaldi a Sinalunga, è la prima volta che il progetto esce da Siena, aggiunge Giorgi, è un nuovo inizio, un legame con la Valdichiana e un piccolo appoggio alla sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura, dov’ è in finale. Non sappiamo se questa sarà la prima di altre uscite dalla città, ma ci sono già due nuove pietre in lavorazione.