La Giunta comunale, il 31 ottobre, stanziando 150mila euro, ha approvato un documento che commissiona un nuovo Piano di interventi per l’intero territorio del Gran Sasso, prevedendo uno specifico affidamento d’incarico ad operatori economici specializzati.
Rilevano in una nota gli attivisti di Save Gran Sasso e Progetto Montagna.
Il Piano, oltre a mandare nel macero quello già esistente di Invitalia e a far ricominciare tutto da capo, prevede tra le varie cose, l’attuazione di una strategia per il turismo sostenibile ed una linea d’azione per l’area protetta del polo attrattivo del Gran Sasso.
La delibera segue una determina dirigenziale che trova origine quasi un anno fa, quando il Sindaco stesso annunciò questo nuovo Piano il quale prevede, nelle premesse, il contrario di quanto votato il 20 settembre 2018 dalla Giunta comunale, approvando la petizione popolare, un atto dovuto e recependo i quesiti accompagnati da 11mila 155 firme.
La determina afferma che, il territorio montano della Regione Abruzzo, e in particolar modo quello della Provincia dell’Aquila, rappresenta una fondamentale risorsa ambientale, riconosciuta e valorizzata attraverso l’inclusione di vaste aree del suo territorio all’interno di Siti di Interesse Comunitario (SIC IT 7110202 – Gran Sasso) e di Zone di Protezione Speciale (ZPS IT7110128 – Parco Nazionale Gran Sasso), sulla base della Direttiva “Habitat” e della Direttiva “Uccelli” della Comunità Europea.
In un sol colpo, il sindaco si rimangia quanto promesso in campagna elettorale, disconoscendo quanto da lui sottoscritto nell’ormai dimenticata Carta del Gran Sasso, facendoci tornare indietro di almeno dieci anni nella programmazione dello sviluppo del comprensorio turistico e rendendo il futuro nerissimo.
Ci preoccupa non poco quest’inversione di marcia, proseguono nella nota, soprattutto per il tempo che occorrerà per la redazione del nuovo Piano, considerato che, per fare una determina, anzi due, ed una delibera d’impegno, è passato un anno.
Questa preoccupazione fu manifestata anche dall’Asbuc di Assergi esattamente un anno fa, all’epoca del primo annuncio, con tanto di cifre e previsioni economiche, tutte provenienti dallo studio di Invitalia che smentivano quanto affermava allora il sindaco ma, come è ormai consuetudine, lo stesso replicava in maniera veemente ed arrogante.
Ormai siamo certi che sul tema dello sviluppo della nostra montagna, quest’amministrazione abbia, se mai le avesse avute, idee abbastanza confuse, fatti salvi gli sforzi amministrativi e gestionali del Centro turistico del Gran Sasso, la proprietà non sa più dove andare a parare e sta perdendo tempo prezioso. Si sta pensando a nuove strategie e a nuovi piani quando invece, per quanto riguarda l’albergo di Campo Imperatore, ad esempio, si è superata di gran lunga la soglia del ridicolo, visto che ancora siamo alla fase di presentazione del progetto definitivo comprensivo di adeguamento sismico, mentre la struttura sta cadendo a pezzi.
Il tutto, e questo ci dispiace, nella più completa e generale indifferenza della cittadinanza del capoluogo.