Un nuovo processo per Ottaviano Del Turco e alcuni tra gli altri imputati nel processo per la sanitopoli abruzzese, lo ha deciso la Cassazione che ha annullato la condanna di associazione per delinquere per l’ex governatore, Camillo Cesarone e Lamberto Quarta, rinviando il giudizio a Perugia per rideterminare la sanzione e rivedere la condanna, che in Appello era stata diminuita da 9 anni e 6 mesi a 4 anni e 2 mesi. Gli atti verranno inviati quindi alla Corte di Appello di Perugia, ma la prescrizione maturerà prima della fine del 2017. La Suprema Corte ha confermato le altre imputazioni relative alle pressioni che avrebbe fatto sull’imprenditore della sanità, Vincenzo Angelini, per ottenere denaro del quale non é mai stata trovata traccia sui conti degli imputati. La Cassazione ha confermato definitivamente il reato di corruzione, che era il cuore dell’inchiesta: il passaggio di denaro c’è stato, e questo conferma la correttezza del processo, ha commentato l’ex procuratore capo della Procura di Pescara, Nicola Trifuoggi, la Corte d’Appello di Perugia dovrà solo ricalcolare la pena dopo che è stato invece cancellato il reato di associazione per delinquere, ma si tratta di un argomento tecnico per rimodulare la condanna. Per Del Turco invece la montagna di prove che doveva schiacciarmi si è dimostrata per quello che era: una montagna di fango. Non trovo in questa vicenda nessun altro senso, se non la evidente necessità di dare una parvenza, seppure grottesca, di giustificazione all’infamia che ha travolto una Giunta regionale democraticamente eletta e con essa la vita mia e di molti di noi. I magistrati dovranno rideterminare il trattamento sanzionatorio anche per l’ex assessore abruzzese alla sanità, Bernardo Mazzocca, e altri funzionari e componenti della Giunta caduta con l’inchiesta. In primo grado le condanne erano state inflitte per 6 milioni e 200mila euro di presunte mazzette, in Appello quel giro di denaro si ridusse a 800 mila euro, per accuse mosse da un bancarottiere seriale, hanno sottolineato le difese, condannato a più di 20 anni di reclusione per una distrazione di fondi pari a 105 milioni di euro. E’ stato dichiarato inammissibile il ricorso di Pierluigi Cosenza, ex responsabile delle commissioni ispettive permanenti istituite dalla Regione, contro la prescrizione. Sono state inoltre annullate senza rinvio le condanne per Ennio Marcello Boschetti, Bernardo Mazzocca e Luigi Conga per via della prescrizione. Per gli altri capi di imputazione invece, le posizioni di Conga e Mazzocca dovranno essere rivalutate dalla Corte di Appello di Perugia per la rideterminazione delle pene. Sono state annullate le condanne al risarcimento delle parti civili a carico di Sabatino Aracu, ed é stato rigettato il ricorso di Angelo Bucciarelli. E’ quindi da riscrivere la sentenza d’appello emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila il 20 novembre 2015, ma rimane aperta tutta la questione inerente i risarcimenti per Regione Abruzzo, varie Asl e cliniche private.