Dopo un Consiglio comunale tipo quello di ieri sulla Sanità, ci si risveglia con la sensazione di aver preso solo scoppole. I cittadini aquilani restano fuori dalla scelte strategiche che qualcun altro compie sempre prima di loro, non s’arrabbia il Sindaco Cialente che s’aggroviglia in ricostruzioni dei fatti improbabili e non s’arrabbiano i cittadini, presi da altre beghe per rendersi conto che il loro ospedale d’eccellenza, il San Salvatore, languirà come nosocomio di piccole dimensioni come ne hanno le comunità di montagna, perché abbiamo rinunciato ad ambire ai livelli altissimi cui avremmo avuto diritto, visto che la riforma Lorenzin prevede uno, al massimo due ospedali cosiddetti di alto livello, e l’unico che si farà, decretato dal commissario alla sanità D’Alfonso, è a Chieti Pescara. Anzi proprio tra Chieti e Pescara, sono mesi che il presidente della Regione brama, costruendo un percorso blindato, un nuovo mega ospedale con quasi mezzo miliardo di euro d’investimenti. Facevano tenerezza ieri, quei consiglieri aquilani che portavano le loro proposte per una rinascita ospedaliera come pure universitaria, perché non si strizzi troppo l’occhio alle convenzioni con i privati e perché si riorganizzi una rete territoriale che filtri i malanni e riduca all’essenziale i ricoveri. Tutti ragionamenti che secondo l’assessore regionale, Silvio Paolucci, sono stati fatti. Quando? Perché non ce ne siamo accorti e con noi la gran parte dei consiglieri che ieri, ha dovuto incassare l’ennesima pugnalata alla schiena, ingoiare il rospo, sentirsi tacciare di inadeguatezza e dover rincorrere un Sindaco, Cialente, la cui verità non si sa mai bene dove trovarla. Sono sempre i consiglieri a non capire, mentre cerca di convincere che un decreto commissariale, legge da subito, sulla Sanità, e ben accolto dal Governo Renzi, potrà davvero essere cambiato. Consiglia poi di leggere il libro in uscita di Roberto Marzetti, ex manager Asl, in cui spiattella la verità per cui i 50milioni di euro per l’assicurazione del San Salvatore che dovevano servire per ricostruirlo dopo il sisma, ripianarono di fatto i debiti della Asl di Avezzano che in fretta e furia confluì nella Asl unica con Sulmona e L’Aquila, mentre la Regione avrebbe favorito la mossa. Cialente non ha mai fatto una battaglia per quell’assicurazione sottratta alla città. Pensa ora di poter manipolare le menti della gente, perché dopo sette anni, prima no, legga uno scoop che conosciamo tutti e non digeriamo dal post sisma del 2009.