Rotilio tower potrebbe davvero stupirci con effetti speciali se non fosse che senza un Piano regolatore, senza la più pallida idea di cosa ne sarà di via Amiternum, rinata dopo il sisma com’era e dov’era quartiere dormitorio e senza valutare uno studio architettonico che contestualizzi la tower, visto peraltro il palazzo di vetro della Giunta regionale, rischiamo di avere un altro mostro di cemento. Che farà il paio con l’altro Rotilio Center appena più in là.
Il terreno ha già una destinazione d’uso direzionale, cioè da adibire ad uffici e la lottizzazione che consentirebbe di mangiare 9mila metri quadri di terreno, è stata legittimata negli anni novanta dall’allora amministrazione comunale per cui, l’unico modo per salvarci dall’ennesima aggressione urbanistica, è giusto una sonora bocciatura da parte del Consiglio comunale.
L’assessore all’Urbanistica Daniele Ferella, spiega infatti al telefono che l’atto, è un atto dovuto.
Perché questo progetto, i Rotilio della Edil Porta Romana, ce l’hanno in tasca ed approvato da quasi trent’anni e l’unico motivo per cui devono fare il passaggio in Consiglio è perché hanno aggiunto un po’ di commerciale, cioè due spazi di 350metri quadri l’uno per circa 702 mq totali, e la variante la deve votare l’Aula consiliare, altrimenti, i proponenti, potrebbero andare spediti alla velocità della luce. Perché questa città in dieci anni dopo il sisma non è stata in grado di pianificare nemmeno il giardino sotto casa.
Poco più di 9mila mq, meno del lotto minimo di 10mila mq, più di 4mila mq di direzionale, due parcheggi pubblici previsti in due edifici, di circa 2mila metri quadri ognuno, su via Carducci uno, e l’altro tra via Carducci e via Cerfennia, e verde pubblico nel caso di realizzazione.
Sette piani dei quali uno interrato, due seminterrati ed i restanti fuori terra con i vari accessi ai seminterrati per un’operazione che comporterebbe comunque una spesa per l’ente, che dovrebbe poi acquisire le aree, per oltre 4mila mq, da adibire appunto a verde, oltre alla realizzazione dei due parcheggi pubblici, viabilità di comparto e l’adeguamento della strada comunale interna al lotto, per 110 mq, per la quale è richiesto un parere.
L’intervento urbanistico ha ripreso l’iter già da qualche anno, sicuramente dal 2012 con i pareri necessari, resta da capire, nel caso in cui l’Aula desse l’ok, come supererebbero il parere preventivo della Gran Sasso Acqua spa, del 2 maggio 2012, non favorevole al convogliamento nel collettore comunale delle acque bianche raccolte dal reticolo fognario, in quanto si ritiene opportuno non appesantire il carico delle acque bianche miste già convogliate nel collettore stesso. L’impresa sta andando avanti come un treno, un treno che ha ricominciato a correre almeno sette anni fa, giusto qualche tempo prima che l’amministrazione prendesse in fitto dai Rotilio, tutto il residenziale/direzionale invenduto in via Strinella alta, per portarci gli uffici della ricostruzione e a seguire quelli dell’Usra.