Il viaggio tra i progetti per la rigenerazione urbana in Abruzzo, è l’ultimo approfondimento di Osservatorio Abruzzo, della fondazione Openpolis, per 290mln di finanziamenti del Pnrr, non tutti, però, sembrano essere interventi di riqualificazione urbana, si legge nell’approfondimento.
Parliamo di una somma consistente che dovrà essere impiegata per interventi sullo spazio pubblico, che variano a seconda dei progetti e dei territori. In un ambito che per definizione lascia ai decisori margini di manovra per investimenti di varia natura, scrivono. Questi non sono sempre attinenti alla ‘rigenerazione urbana’, definibile come quell’insieme di programmi e interventi che intrecciano esigenze sociali, ambientali e di sicurezza dell’abitare, con l’obiettivo di migliorare la vita, nelle città come nei centri minori.
Complessivamente i progetti che potranno essere realizzati in Abruzzo sono 195.
La maggior parte sono destinati ai territori della provincia dell’Aquila (80 progetti per 90 milioni di euro complessivi), seguita da quelle di Pescara (40 per 42,9 milioni), Teramo (38 per 56,1 milioni) e Chieti (34 interventi per 58,4 milioni). Sono tre, inoltre, le proposte presentate da Regione Abruzzo, e che quindi non sono ‘territorializzabili’. In questo caso vengono assorbiti ben 45 milioni di euro.
Per quanto riguarda la tipologia di interventi, la quota più consistente è relativa alla riqualificazione di spazi pubblici. Questi progetti, che prevedono interventi su piazze, monumenti, parchi e altri spazi collettivi, assorbono il 56,4% del totale dei fondi, pari a circa 165 milioni di euro.
Un altro 19,4% di risorse (56,6 milioni) invece sarà utilizzato per la riqualificazione di immobili. Ciò con diverse finalità: in alcuni casi si tratta di adeguamento sismico, in particolare di edifici scolastici. In altri casi invece l’immobile potrà cambiare destinazione d’uso. La riqualificazione inoltre riguarderà anche edifici dedicati all’edilizia popolare. Da notare infine che una parte dei fondi sarà utilizzata per la riqualificazione di alcuni monumenti e luoghi della cultura come cinema, teatri, biblioteche e auditorium.
I capoluoghi sono quelli che ricevono la maggior quantità di fondi: L’Aquila con 41,3 milioni complessivi (12 progetti finanziati), Chieti (35 milioni per 11 progetti), Teramo (23,7 milioni per 9 progetti) e Pescara (20 milioni per 11 progetti).
È doveroso sottolineare che in alcuni casi si fatica a capire come gli interventi ammessi a finanziamento possano effettivamente rientrare nel perimetro della rigenerazione urbana, aggiunge Osservatorio Abruzzo. Un caso eclatante da questo punto di vista riguarda gli interventi sullo stadio Adriatico di Pescara, finanziati con 1,6 milioni di euro. Altri progetti invece prevedono la realizzazione di parcheggi. Anche in questo caso il contributo in termini di rigenerazione urbana appare marginale.
Un caso studio in tal senso è rappresentato da Vasto, in provincia di Chieti. Nonostante il Comune goda di quasi 5 milioni di euro per 3 progetti di rigenerazione urbana sul proprio territorio, per ora alle case di Punta Penna, (quartiere popolare in degrado ndr) non arriverà nulla. Ma se due dei tre interventi (un asilo e una scuola per l’infanzia) sembrano avere l’obiettivo di riqualificare le zone dove si insediano, il terzo desta qualche perplessità. Infatti circa 800mila euro saranno utilizzati per interventi di riqualificazione sulle facciate e della corte di Palazzo D’Avalos (nella foto), uno dei più iconici della città.
Come molte altre scelte compiute in Abruzzo e nel resto del Paese, il concetto vago di ‘rigenerazione urbana’ viene utilizzato anche per rispondere alle esigenze di ‘decoro urbano’ da parte di alcune amministrazioni comunali. Ci sembra questo il caso, conclude, avendo finanziato il rifacimento della facciata del palazzo più centrale e importante della città.