Ai tanti che ululano alla luna senza sapere di cosa parlano, pubblico la sentenza dove si evince che il Tar impone di pubblicare, non semplici atti, ma dati e informazioni tra le quali ci sono scambi di mail tra Report e i dipendenti della pubblica amministrazioni, che sono da considerarsi a tutti gli effetti fonti giornalistiche.
Così Sigfrido Ranucci, difende da giorni la sua libertà e i suoi diritti dalla pericolosissima sentenza del Tar del Lazio che obbliga un accesso alle fonti giornalistiche come fossero semplici atti amministrativi ai sensi della 241/90.
Il Tar infatti chiede di pubblicare dati e informazioni detenuti dalla Rai, perché giudica la Rai sul piano dell’accesso documentale, assoggettabile ai gestori di pubblici servizi, denuncia il giornalista, pur nella sua veste formalmente privatistica di spa e pur agendo mediante atti di diritto privato.
Il Tar dunque ritiene suscettibile di ostensione la documentazione connessa all’attività giornalistica preparatoria di acquisizione e di raccolta di informazioni svolte da Report riguardanti le prestazioni e consulenze svolte dall’avvocato leghista e dal suo studio su incarico di enti territoriali e locali. Il magistrato amministrativo fa esplicitamente riferimento a tutte quelle informazioni che hanno fatto parte del lavoro preparatorio e di verifica, raccolte attraverso il dialogo con dipendenti degli enti pubblici e che sono poi confluite nel servizio di un’inchiesta giornalistica.
Per Report si tratta di un lavoro giornalistico e ogni dipendente interlocutore è da considerarsi come fonte da tutelare. Per il Tar il segreto della fonte non è applicabile sullo scambio di mail tra i giornalisti di Report e i dipendenti della pubblica amministrazione, perché equipara il lavoro giornalistico svolto in Rai a un atto amministrativo. E’ da considerarsi una sentenza incostituzionale perché tratta il lavoro giornalistico del servizio pubblico diversamente da quello effettuato da altri colleghi.
Report non rivelerà fonti e dialoghi avvenuti con altri tesi alla preparazione di un’inchiesta, perché è consapevole che tali dipendenti possano essere soggetti a ritorsioni. Se uno si sente diffamato va da un magistrato e presenta querela. Non al Tar. Io la sentenza non la rispetto piuttosto vado in galera.
Intanto rivendica il prestigioso Premio internazionale Flaiano 2021 assegnato qualche giorno fa a Report come miglior programma della sezione Tv/Giornalismo.
Nell’albo d’oro dei Premi Internazionali Flaiano Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Giorgio Strehler, Tom Stoppard, Gina Lollobrigida, Ettore Scola, Ennio Morricone, Claudia Cardinale, Nicola Piovani, Giancarlo Giannini, Virna Lisi, Harold Pinter, Dario Fo, Ian Mc Ewan, Andrea Camilleri, Yves Bonnefoy, Lawrence Ferlinghetti, Jonathan Coe, Riccardo Milani, Anna Proclemer, Jerome Savary, Pippo Baudo, Alice ed Hellen Kessler, Enrico Ghezzi, Fiorello, Michele Placido, Michelangelo Antonioni, Billy Wilder, Manoel De Oliveira, Susan Strasberg, Suso Cecchi D’Amico, Peter Greenaway, Luca Zingaretti, Ken Loach, Margarethe von Trotta, Carlo Lizzani, Giulietta Masina, Alberto e Piero Angela, Sergio Zavoli, Giovanni Minoli, Antonio Ricci , Roberto Saviano, Terry Gilliam, i premi Nobel per la letteratura Josè Saramago, Derek Walkott, Seamus Heaney, Alice Munro, Imre Kertesz, Wole Soyinka e il premio Pulitzer Hisham Matar.