23 Apr 20

Regione Abruzzo, esame tamponi in tilt

E’ nato un gruppo su facebook, NOI Denunceremo, con oltre 46mila iscritti. E’ nato per un bisogno di giustizia e verità sulle morti da Covid-19. Quelle certe, stando ai bollettini ufficiali di ieri, sono circa 25mila. Ma in realtà sono molte molte di più. Ognuno racconta la sua storia, il parente che ha perso, l’anziano che non ha visto più, i desaparecidos del coronavirus. Quando tutto sarà finito, chi ha sbagliato e girato la testa dall’altra parte dovrà pagare. Denunceremo e chiederemo giustizia. Storie agghiaccianti, storie anche d’Abruzzo con la storia di una ragazza di Lanciano che ha perso il padre cinquantenne, raccontata stamattina ai microfoni del Gr1. Storie di tamponi mai effettuati, processati in ritardo, scomparsi nel nulla. Storie di ritardi che l’assessorato regionale alla Salute ha pubblicamente riconosciuto ieri, in un’intervista ufficiale.

Nicoletta Verì

I laboratori lavorano ininterrottamente in h24 per smaltire gli arretrati, accumulatisi soprattutto nel distretto di Chieti, forse perché non c’era l’indicazione della classe di priorità, ha dichiarato l’assessore Nicoletta Verì. Specificando che i campioni urgenti vengono processati immediatamente e che alcuni problemi si sono verificati soprattutto con i test eseguiti su soggetti asintomatici che hanno dichiarato di aver avuto contatti con un positivo e non mostrano alcun segno di contagio. Un’operazione di prevenzione e monitoraggio, ha aggiunto, che inevitabilmente ha allungato i tempi per le risposte. Nicoletta Verì riconosce che l’aumento consistente dei test eseguiti ha portato ad un ingolfamento dei tre laboratori regionali.

Il problema è che mentre in Italia il trend dei nuovi contagiati, che conosciamo solo perché fanno i tamponi, scende, in Abruzzo sale. Il 20 aprile, il dato nazionale registrava meno 20 contagi, l’Abruzzo +91, il 21 aprile, il Paese -528 contagi, la Regione +55, il 22 aprile, ieri, l’Italia tutta -10 positivi, l’Abruzzo +66.

Roberto Speranza

La discesa della curva dei contagi in Abruzzo è troppo lenta, non c’è certezza alcuna sul tracciamento, medici e primi cittadini lamentano ritardi pericolosi nei responsi, alcuni pervenuti dopo i decessi. Sul gruppo della morte senza giustizia su facebook si narra di medici e sanitari che hanno continuato a lavorare non sapendo di essere contagiati, come l’infermiera di Vasto che ha continuato a lavorare in ospedale per 15 giorni prima di conoscere la sua positività al Covid. L’esito, lo ha disposto il Ministero della Salute, dev’essere trasmesso entro 36 ore. L’Istituto Superiore di Sanità ha pensato regole più stringenti per le Residenze sanitarie assistite a quasi tre mesi dalla dichiarazione ufficiale dell’emergenza. I tre laboratori regionali non ce la fanno più.

La Verì attende, per Pescara, un’apparecchiatura rivoluzionaria di fabbrica cinese capace di processare 2.400 tamponi al giorno. La consegna era prevista per il 10 aprile, ha spiegato, ma le procedure doganali, più lunghe del previsto, stanno causando ritardi. Secondo l’assessore si potrà ampliare la base degli aventi diritto e rispondere al meglio alla sfida al Covid, anche se è ancora in corso la validazione dei kit.

Qualche certezza in più sarebbe a questo punto un obbligo.

Intanto Andrea Riposati e Mattia Capulli di Dante Labs, hanno donato ieri una cappa laminare all’Asl dell’Aquila che consentirà al personale di laboratorio di lavorare in sicurezza durante l’analisi dei tamponi. L’ospedale San Salvatore è pronto a partire.

Dante Labs, la start up aquilana, ha riconvertito una parte della propria attività per dedicarla ai tamponi ed utilizzerà tecniche altamente avanzate, è pronta a lavorare 5mila tamponi al giorno fino a coprirne 40mila.

Nel frattempo però, la situazione in Abruzzo rischia di sfuggire di mano.