Sono 101 le opere d’arte contemporanea e 102 gli oggetti di design che dal 2019, attraverso le tre edizioni di ‘Quirinale contemporaneo’, sono andati ad arricchire lo straordinario patrimonio culturale della dotazione presidenziale nel Palazzo del Quirinale, nella tenuta di Castelporziano e in Villa Rosebery.
Le sedi istituzionali della Presidenza della Repubblica vedono oggi l’originario assetto decorativo risalente all’epoca pontificia e poi sabauda, felicemente accostato alle espressioni artistiche dell’epoca repubblicana, rappresentate dalle principali correnti e dai più significativi autori del secondo Novecento e del XXI secolo: espressioni eterogenee che vanno dalle posizioni più vicine all’avanguardia a quelle legate alla tradizione e che comprendono dipinti, sculture, installazioni, mosaici, fotografie, ricami, telai, si legge nella nota ufficiale.
L’estro contemporaneo, esposto accanto alla tradizione, fa della casa degli italiani lo specchio dei tempi, della storia e delle manifestazioni espressive e culturali del Paese nella sua multiforme creatività e nel suo divenire. Come rileva Renata Cristina Mazzantini, curatrice del progetto e del catalogo Quirinale Contemporaneo – edito da Treccani e con le fotografie di Massimo Listri – l’operazione portata avanti dimostra che l’Italia non vive unicamente nel riverbero della sua magnifica tradizione ma, oggi come ieri, è una straordinaria fucina di creatività.
Anche per questa edizione, allo scopo di un generale ampliamento del patrimonio di opere d’arte fruibili al pubblico, si è operata la scelta di non acquisire opere dai musei pubblici ma di mettere a disposizione della cittadinanza ulteriori pezzi fino ad ora meno visibili.
Tutte le acquisizioni sono avvenute a titolo gratuito, o per effetto di donazioni o grazie a comodati d’uso.
Il progetto ‘Quirinale Contemporaneo’ intende contribuire alla rappresentazione e narrazione di un’identità nazionale, quella italiana, capace di porsi in un felice e fecondo equilibrio tra la custodia della tradizione e dell’antico e un necessario spirito di innovazione e di progettazione del futuro. A tal fine, si è voluto garantire anche una completa rappresentanza regionale rispetto agli autori considerati.
L’iniziativa Quirinale contemporaneo evidenzia il significativo processo di rinnovamento e di trasformazione del Palazzo del Quirinale e delle sedi della Presidenza della Repubblica che si è andato sviluppando nel corso del settennato del Presidente Mattarella, rileva il segretario generale Ugo Zampetti. La sua realizzazione è stata possibile anche grazie alla spontanea collaborazione di artisti e di aziende che a loro volta, in gran numero, hanno creduto nella valenza storica e culturale del progetto. Si è trattato di una esperienza per molti versi sorprendente per la passione e il forte senso di appartenenza che ha mosso i protagonisti tutti, che si sono dimostrati orgogliosi di poter contribuire a trasformare l’immagine del Palazzo che oggi, più di ogni altro luogo, costituisce uno dei simboli della nostra Repubblica.
Erano assenti le espressioni artistiche dei settantacinque anni della Repubblica, di questi primi settantacinque anni della Repubblica, scrive il capo dello Stato.
È apparso necessario quindi, e anche doveroso, adeguare la configurazione del Quirinale, integrando il suo patrimonio artistico e di arredi con espressioni dell’arte contemporanea, del design contemporaneo: con opere d’arte contemporanea e con oggetti e arredi di design contemporaneo.
Anche perché l’arte, con la sua creatività, provvidenzialmente non si ferma. Continua a fornirci e a donarci opere, interpretazioni, emozioni. Le istituzioni, realmente collegate con la società e la vita del Paese, hanno il compito – e vorrei aggiungere il dovere – di riconoscerle, di accoglierle.
Desidero ringraziare molto, per la sensibilità e la generosa disponibilità, gli artisti viventi, le Fondazioni e gli eredi che conservano il ricordo di artisti che non sono più in vita e le aziende produttrici di oggetti di design. Così come ringrazio molto coloro che, all’interno del Quirinale, hanno contribuito a progettare, a ideare, a realizzare questa iniziativa. Particolarmente il segretario generale e l’architetto Mazzantini.
Nel catalogo che raccoglie, in maniera straordinariamente efficace, le immagini di questo nuovo aspetto, di questo nuovo ambito di patrimonio culturale del Quirinale, è stato scritto che questa operazione è stata fatta con il rispetto della storia del Palazzo. Perché è stata fatta sulla base di una positiva integrazione, ambiente per ambiente, di opere d’arte antiche e di opere contemporanee, di oggetti di arredamento antichi e di arredi contemporanei, nel rispetto della storia passata e della storia presente del Quirinale.