29 Ott 22

Piazze Aperte, l’urbanistica di Milano

Piazze Aperte è il progetto del Comune di Milano, realizzato in collaborazione con Bloomberg Associates, National Association of City Transportation Official (NACTO) e Global Designing Cities Initiatives, e avviato all’indomani delle riaperture post pandemia per recuperare spazi pubblici e socialità.

Nuovi luoghi di incontro, aree pedonali, aree gioco e spazi per eventi nelle piazze, nuove sedute, piante e spazi per le biciclette, attraversamenti più sicuri e meno traffico, negozi più accessibili e un nuovo volto alle piazze, spiega il sito istituzionale del Comune.

Si parla di Urbanistica tattica, con interventi che hanno trasformato molte piazze della città in oasi urbane coloratissime, migliorandone socialità, vivibilità e sicurezza, restituendo ai cittadini, che diventano parte attiva del cambiamento, un pezzo del proprio quartiere.

Obiettivi ambiziosi e in parte realizzati. Strade e piazze dei quartieri sono ridiventati luoghi di interazione sociale, vitalità e ritrovo; maggior sicurezza per i i cittadini con interventi di pedonalizzazione; spazi pubblici migliorati grazie ad interventi di arredo e decoro urbano; con la collaborazione attiva tra cittadinanza e pubblica amministrazione, che ha spalancato le all’iniziativa delle persone.

In questi ultimi anni gli interventi di Urbanistica tattica sono sempre più ricercati, tanto che il programma Piazze Aperte del Comune di Milano, ha vinto il premio PA Città sostenibile nella categoria Fare rete, con 27 nuovi spazi di socialità realizzati e circa 20mila metri quadrati di spazio pubblico pedonalizzato.

L’innovazione urbana introdotta dal capoluogo lombardo ha privilegiato le aree in prossimità di scuole e servizi e nei quartieri con minor offerta di verde, in modo tale da agevolare l’attività fisica e il gioco dei bambini e più in generale, la volontà di un ritorno, alla vita nei singoli quartieri. In tutto ciò, l’impostazione punta a privilegiare l’utilizzo dei mezzi pubblici e una mobilità sostenibile a misura di cittadino.

La prima ‘piazza aperta’ è stata Dergano (nella foto).

Piazza Dergano ha cambiato aspetto con l’eliminazione di due file di parcheggi. I metri quadrati recuperati hanno permesso la creazione di una nuova area pedonale ampia e colorata, con l’inserimento di posti a sedere e spazi gioco per bambini. L’intera area è stata poi riempita di grandi pois gialli. La città ha risposto molto bene all’avviso pubblico dell’amministrazione comunale inoltrando numerose proposte e progetti per la città, da Maciachini a Diocleziano, da Tripoli a Sicilia, da Ferrara a Bacone, praticamente tutti i quartieri hanno mostrato entusiasmo e interesse, partecipando a questa nuova visione urbana della città, che di certo porterà ancora una volta Milano, tra le città europee più note per scelte vincenti e avanguardiste.

C’è da dire che L’Aquila, nella sua rinascita mozzata sul nascere dalla poca lungimiranza urbana di chi ha gestito la ricostruzione all’indomani del sisma, procede con una certa timidezza. E c’è da aggiungere che sporadiche proposte innovative, per utilizzare piazze e spazi pubblici in modo nuovo, troppo spesso vengono bocciate, dai cittadini, senza neanche tentare di capire di che stiamo parlando.