La gestione dell’ingente patrimonio abitativo dell’emergenza, Progetto case e Map per circa 6mila alloggi, oltre al fondo immobiliare i fitti concordati e l’autonoma sistemazione, cioè un contributo economico a chi scelse da sfollato di andare in affitto, è passata sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza che alla fine, qualche mese fa, ha denunciato il Comune dell’Aquila alla Corte dei Conti per danno erariale. Il sindaco, gli assessori Pelini e Moroni e la Del Principe, funzionaria dell’assistenza alla popolazione, dovranno ora spiegare in Procura, i motivi per cui non abbiano mai incassato i canoni e le ragioni per le quali tali alloggi sono stati lasciati vuoti per tanto tempo. Come nel caso dei nuclei dei Map a Cansatessa, evacuati perché poco sicuri, c’è un’inchiesta in corso, che trovarono immediatamente riparo in un centinaio di alloggi liberi, che il settore aveva lasciato vuoti senza spiegarne mai le ragioni. Visti i milioni di euro spesi mensilmente per il contributo di autonoma sistemazione, che continuano ad essere spesi ancora oggi, si chiesero tutti come mai, le persone in autonoma sistemazione o negli alberghi, non fossero state invitate a trasferirsi negli alloggi vuoti, ancor prima di assegnarle ad altre categorie sociali, liberando così risorse utili alla ricostruzione. Una serie di dubbi pesanti che Cialente pensa di motivare alla magistratura con il disagio sociale, non c’è più reddito e lavoro e le famiglie sono disperate, dunque non se la sente di sfrattare i nuclei morosi, e anzi se ne sarà costretto li porterà in albergo a spese dello Stato. Cialente, avrebbe dovuto prima di tutto liberare proprio gli alberghi, togliere ogni contributo d’autonoma sistemazione, riempire gli alloggi disponibili per l’emergenza e poi, pensare al sociale, non si può sottacere il fatto che continuano ad essere erogati contributi economici, anche a persone che non risiedono più nel cratere. E al di là delle politiche scelte, c’è un punto fondamentale che inchioda l’amministrazione alle proprie responsabilità e cioè che ha fatto passare anni, prima di chiedere i canoni previsti nei contratti di comodato d’uso, con cui sono stati assegnati gli alloggi, ed ha fatto passare anni prima di chiedere i consumi, solo per l’enel, bolletta intestata al Comune, sono decine di milioni di euro, i debiti finora accumulati.