13 Mar 23

Prevenzione e Salute, che hanno detto?

Non è proprio chiaro cosa sarà il Piano regionale di prevenzione 2021-2025  sulla sanità abruzzese.
Recepisce l’orientamento del Piano nazionale di Prevenzione che prevede quattro azioni trasversali di sistema finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di salute e di equità nazionali, è emerso in un evento a Pescara. Tra queste vi è la comunicazione. Chiarissimo. Sarà affidata all’esterno? 

Il piano di comunicazione, definisce le priorità e coordina le iniziative per tutta la durata del Piano di prevenzione, progettando la relativa immagine coordinata e organizzando sia dal punto di vista strategico, sia da quello operativo, le risorse e le azioni necessarie per una comunicazione efficace, dice la nota istituzionale senza spiegare di cosa stiamo parlando, tuttavia le ASL, dovranno adattare, diffondere e utilizzare gli strumenti di comunicazione proposti a livello regionale. L’obiettivo è informare, influenzare e motivare gli individui, le istituzioni e la società nel suo complesso, su temi inerenti la salute. E quali sono gli strumenti di comunicazione proposti a livello regionale? Non si sa.

Gli obiettivi che ci siamo posti nel Piano sono ambiziosi e sfidanti, perché vanno ad incidere su aspetti della vita quotidiana di ognuno di noi: parliamo dei corretti stili di vita, dell’educazione alimentare, dell’informazione ai consumatori, fino ad arrivare naturalmente agli aspetti più prettamente sanitari, ha detto l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, ma quali sarebbero gli aspetti più prettamente sanitari?

Particolare attenzione è riservata agli screening oncologici, con ulteriori iniziative volte ad esempio all’identificazione dei soggetti a rischio eredo-familiare del tumore alla mammella, all’individuazione precoce dei problemi di sviluppo o di segnali di disagio nel bambino, al potenziamento dei programmi contro le dipendenze. Tra le azioni principali connesse ai programmi di intervento ci sono, poi ad esempio, la costituzione della rete regionale delle scuole che promuovono salute; la promozione della consapevolezza nella popolazione dell’uso degli antibiotici; l’attuazione di nuovi screening per l’Hiv e le altre malattie sessualmente trasmissibili; l’introduzione di modelli organizzativi per ridurre l’impatto ambientale della filiera agricola e zootecnica.  Nel 2019, su mia proposta, la giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione con le Università di Chieti-Pescara e dell’Aquila che stanzia 250mila euro per l’attivazione dei percorsi formativi rivolti ai laureati triennali in “Scienze motorie” e i laureati magistrali in “Attività motoria preventiva e adattata”, nell’ambito del progetto sulla rete territoriale delle “palestre della salute” e delle “palestre sicure”, ha aggiunto Verì senza chiarire il filo conduttore di un documento di 539 pagine di cui non conosciamo ancora nulla.

Sono intervenuti Claudio D’Amario, direttore regionale del dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Sergio Iavicoli, direttore generale della Comunicazione e dei Rapporti europei e internazionali del Ministero della Salute, Daniela Galeone, da remoto, direttore del Servizio Promozione della salute e prevenzione e Controllo delle malattie cronico-degenerative del ministero della Salute. Presente anche l’onorevole Nazario Pagano.

La presentazione del Piano regionale di prevenzione 2021-2025, invece, è stata affidata a Franco Caracciolo, dirigente del servizio Prevenzione sanitaria, Medicina territoriale e a Giuseppe Bucciarelli, dirigente del servizio Sanità veterinaria e Sicurezza alimenti.

Marco Magheri, segretario generale dell’associazione italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale, ha invece sottolineato nel suo intervento l’importanza della comunicazione pubblica in ambito sanitario ed ha illustrato i messaggi chiave del Piano di Comunicazione sulla Prevenzione. Il tutto dietro la regia maestra della conduttrice televisiva Luana Ravegnini, conclude la nota senza dire niente, anzi no, lo scorso dicembre, aggiunge alla fine il comunicato istituzionale, la Giunta ha approvato la nuova rete territoriale regionale, che nelle scorse settimane è stata assentita senza rilievi dal Ministero, che prevede un investimento di 90mln di euro per realizzare Ospedali di comunità, Case di Comunità e Centrali operative territoriali. Ma dei progressi e della rivoluzione che dovrebbe portare il PNRR, da lì arriveranno i 90mln di euro, continuiamo a non sapere assolutamente nulla.