Allo speciale di Tra poco in edicola su L’Aquila la notte scorsa, è intervenuto anche Giandomenico Cifani, responsabile Cnr/Itc.
Sulla messa in sicurezza e sulla prevenzione scontiamo gravi ritardi della politica sono discorsi che si fanno da 40 anni, ha commentato.
Il progetto Barberi aveva censito a fine anni novanta tutti i palazzi strategici ma non è stato considerato nonostante fosse stato consegnato agli enti proprietari.
Al primo posto c’era la Prefettura dell’Aquila che è crollata e doveva essere il centro di coordinamento operativo di cui si parlava prima.
Si sapeva prima.
Dal Friuli in poi, se avessimo investito in prevenzione tutti i soldi spesi per ricostruire avremmo messo in sicurezza l’intero Paese. Si spende molto più dopo che prima.
Per Bertolaso, per alcuni palazzi storici e vincolati i tempi sono giustificati ma non per l’ospedale civile il problema è la volontà politica. Non s’è mai investito nulla, non c’è la capacità di evadere le pratiche per la ricostruzione figuriamoci mettere a norma tutti gli edifici. Sarebbe un delirio l’intervento preventivo è impossibile.
Paolo Messina, ricercatore in geologia ambientale Cnr, ha poi spiegato che con l’Ingv hanno concluso la microzonazione per 138 Comuni in zona sismica 3, ciò consente di andare a ricostruire in sicurezza evitando sottosuoli a rischio. Ci troviamo decisamente più preparati.
Secondo l’ex capo della Protezione civile alla politica non interessa la prevenzione, non porta voti e non si vincono le elezioni pensiamo al ponte Morandi si sapeva che era a rischio se qualcuno avesse deciso di chiudere il ponte per metterlo in sicurezza sarebbe stato massacrato dalle proteste di tutti e poi denunciato per danni all’erario.
Continua a mancare in Italia la cultura della prevenzione e della sicurezza, in California, ad esempio, dov’è tornata la paura del Big One, il disastroso terremoto atteso dalla faglia di Sant’Andrea, le esercitazioni per le evacuazioni vengono fatte spessissimo, anche all’improvviso e negli alberghi, da noi, ha aggiunto Bertolaso, sono sempre viste come uno scherzo o come cose da non prendere mai troppo sul serio.