Il progetto di riqualificazione di Porta Leoni, con le palazzine da abbattere a fianco, comincia a prendere forma. Il progetto strategico del valore di 4milioni e 400mila euro, di cui abbiamo ottenuto un primo stralcio di 400mila euro dal Cipe nel 2016, prevede diversi interventi, e la permuta degli alloggi Ater con le case cedute al Comune in cambio dell’abitazione equivalente.
L’Ater, a fine ottobre, ha infatti definitivamente optato per questa via, quindi le palazzine non dovrebbero essere ricostruite, ma chi sa quale forma prenderà il progetto, inserito nel Piano di ricostruzione con l’intento di valorizzare il contesto monumentale e paesaggistico. Fin dal 2007 una battaglia agguerrita dei militari, assegnatari ex Incis, sventò una delocalizzazione in zona Mammarella per un progetto di riqualificazione di cui non si fece più nulla.
Un’area di 5.600 mq. collocata tra le mura urbiche di Porta Leoni ed il complesso di San Bernardino, con le palazzine e la vecchia autorimessa, oggi parcheggio a servizio di un albergo in centro.
Tutto da demolire e futuri percorsi pedonali, attività commerciali al piano terra della vecchia rimessa e parcheggi sotterranei, almeno negli intenti originari di quasi un decennio fa ormai. Dovrebbero valorizzare la fruibilità delle mura con un intervento misto pubblico privato, pensato dal dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze che, dal disegno visto allora, non sarebbe stato altro che solite strutturone in cemento, stile anni settanta.
L’allora consigliere comunale Properzi propose un documento, condiviso ampiamente dai colleghi della maggioranza, per cui qualsiasi passo urbanistico, in qualsiasi direzione, avrebbe dovuto essere concordato e condiviso con l’Aula, c’era stato l’intervento strategico, Anas via XX Settembre, avviato senza consultazioni, la città avrebbe voluto partecipare, sarebbe quindi interessante capire oggi, cosa accadrà sull’area di Porta Leoni.
Continuiamo a fare senza ancora lasciare un segno architettonico che farà la storia di questo post sisma, solo ordinaria amministrazione.
E’ notizia di stamattina, infatti, che la Provincia ha approvato una proposta di Vincenzo Calvisi per insediare, nell’ex caserma Rossi, anche il futuro liceo classico Cotugno. Sarebbe bello ragionare su segni architettonici, oltre che di ricostruzione.