Si è insediato oggi il Comitato di indirizzo, per la rete integrata per la ricerca e l’innovazione degli atenei colpiti dal sisma 2009 e 2016, dove sono rappresentati Camerino, L’Aquila, Teramo, Chieti-Pescara, Perugia, Macerata, Roma La Sapienza, Tuscia, la Politecnica delle Marche, l’Università per stranieri di Perugia, Gran Sasso Science Institute, Parco Tecnologico dell’Alto Lazio, Istituto di Geofisica e Vulcanologia e l’Istituto di Fisica Nucleare, che vi hanno aderito. Lo comunica il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini.
Le Università e gli istituti collaboreranno per la creazione di quattro centri di ricerca ed alta formazione in alcuni settori chiave: economia circolare e salute (Lazio), digitalizzazione, valorizzazione, conservazione e fruizione dei beni culturali e ambientali (Umbria), sicurezza e tecnologie agroalimentari, con il completamento del centro Agro-BioSERV (Abruzzo), scienza e tecnica delle ricostruzioni (Marche), in una logica di ‘hub&spoke’, con quattro poli di coordinamento ed il coinvolgimento di tutte le altre Università per la creazione di una rete di conoscenze anche per favorire la nascita di sistemi imprenditoriali locali.
Oltre ai quattro centri di ricerca, finanziati con 60 milioni di euro dal Pnrr Aree Sisma, la stessa misura finanzia, con altri 20 milioni di euro, la nascita della Scuola Superiore della Pubblica amministrazione all’Aquila.
Entro il 31 marzo si concluderà la fase di progettazione dell’intervento, ed entro giugno dovranno essere definite le convenzioni per l’avvio delle attività.
L’intervento, finanziato dal Pnrr Aree Sisma, gestito dal commissario straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, dalla Struttura di Missione Aquila 2009 e da Dipartimento Casa Italia, si affianca a quello previsto dall’Agenzia della Coesione, che ha emanato a dicembre un bando da 60 milioni di euro destinato proprio alla promozione di centri di ricerca nelle aree del terremoto del 2016.
La rete degli atenei del Centro Italia, commenta Legnini, è la prima iniziativa che a livello nazionale vede coinvolti diversi istituti universitari e di ricerca nella progettazione di centri destinati a dare impulso alla creazione di ecosistemi della conoscenza, fondamentali per collegare la formazione alle esigenze del tessuto economico e delle comunità locali, sfruttando anche le sinergie con gli investimenti privati che possono essere attivati grazie ai bandi del Pnrr Aree Sisma destinate alle imprese che si stanno mettendo a punto in queste settimane.