12 Gen 23

Piano forestale, sperimentazione da noi

Dal 2000 ad oggi si è registrata una perdita netta delle foreste di oltre 50 mila chilometri quadrati e nell’ultimo decennio, rilevano le ultime statistiche, ogni anno, circa 13 milioni di ettari boschivi sono stati convertiti ad altro uso, tuttavia in Italia, negli ultimi vent’anni, si è registrato un incremento di circa il 20% del patrimonio boschivo pari a circa 17 milioni di ettari.

Dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi le foreste italiane sono pressoché raddoppiate e quasi un terzo della superficie nazionale è coperta da boschi. Questa trasformazione è legata sia agli interventi di riforestazione effettuati massicciamente nella seconda meta del secolo scorso sia, soprattutto, ai processi naturali di espansione del bosco su ex coltivi e pascoli abbandonati.

La Regione Abruzzo ha sottoscritto un Accordo di Programma con il Comune dell’Aquila per avviare una sperimentazione nel territorio del capoluogo regionale ai fini della redazione ed approvazione del nuovo Piano Forestale di Indirizzo Territoriale, così, Emanuele Imprudente, vice presidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Parchi e Foreste.

Al Comune dell’Aquila saranno erogati fondi per 187mila 715 euro stanziati dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, MASAF, da utilizzare per le attività necessarie per portare a termine la sperimentazione di questo innovativo strumento di pianificazione. 

Emanuele Imprudente

La Regione Abruzzo, spiega Imprudente, ha individuato il territorio del Comune dell’Aquila come ottimale per caratteristiche. Infatti, oltre che essere il Comune capoluogo di Regione ed avere superficie di elevata estensione, in esso si rilevano una serie di caratteristiche di estremo interesse, tali da riassumere gran parte delle problematiche che in sede di pianificazione forestale territoriale assumono grande rilievo: la variabilità degli ambienti, naturali ed antropizzati, la coesistenza di proprietà pubbliche, private e collettive, con il tema assai complesso degli usi civici, la presenza di porzioni anche estese di territorio sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici, con la conseguente necessità di coordinare i diversi ambiti e livelli di pianificazione territoriale e forestale anche in relazione a tali vincoli, le problematiche di vario genere che riguardano la gestione dei boschi e dei pascoli; le problematiche sottese allo sviluppo urbanistico; l’importanza della funzione turistico-ricreativa .

Le condizioni degli habitat forestali, il loro stato di salute, la biodiversità, la biomassa e la quantità di carbonio immagazzinato sono solo alcuni dei nuovi parametri di valutazione delle foreste, che si aggiungono a quelli tradizionali connessi ai ritmi di crescita e alle capacità produttive, legnose e non legnose.

Un buon assetto forestale, che per essere tale deve essere continuamente mantenuto e curato, può garantire il contenimento dell’erosione dei versanti, delle piene e delle frane, nonché la regolazione del clima locale, ma anche essere in grado di fungere appunto da attrazione turistico-ricreativa e, non da ultimo, fornire prodotti non legnosi (funghi, tartufi ecc.) che possono costituire un fattore di integrazione decisivo per la redditività del bosco.

L’Accordo, nell’ambito del quale è istituita una Cabina di regia tecnica che vede coinvolti i competenti servizi delle due amministrazioni interessate è immediatamente efficace e l’avvio delle attività operative è previsto nei prossimi giorni, aggiunge Imprudente.