Ambientalisti e attivisti insistono sulla tutela delle biodiversità e delle specie ornitologiche rimaste, a rischio estinzione, sulla zona umida dell’Aterno e del Vetoio, parlano di conservazione e valorizzazione e di un discorso che l’Anas, con le future strade che taglieranno anche Amiternum, starebbe ignorando. L’Anas arriva quindi con l’accetta, al contrario il documento preliminare sul nuovo Prg definisce strategico il Parco fluviale Aterno perché attraversa la città in maniera lineare e metterebbe in rete i borghi, borgo Rivera, Onna con il centro storico, stimolando, perché sarebbe un attrattore insieme alla Riserva del Vera, una nuova coesione urbana e rurale, del centro storico con le periferie. Questo ragionamento è stato mai fatto con l’Anas? Altrimenti parliamo di 500 pagine di chiacchiere. E ancora chiacchiere sulla futura edilizia ecosostenibile, con un nuovo Regolamento ad hoc, in otto anni non avrebbero potuto farlo?, sul ruolo centrale dell’Aquila nell’Appennino e sulla rigenerazione urbana che cambierebbe il capoluogo, diventando progetto pilota per tutti i borghi dell’Appennino, partendo dalla filiera edilizia per poi rigenerare boschi, acque, energia, agroalimentare e turismo. Dimenticando nel frattempo il Gran Sasso e la petizione vera da portare in Consiglio con 11mila firme a sostegno per un confronto aperto sulle politiche verdi per le aree protette europee, sul quale si continua a temporeggiare. Otto aree protette in Regione, di cui la metà nel Comune dell’Aquila come la Riserva del Lago di Campotosto e quella del Fiume Vera, il Parco Nazionale Gran Sasso Laga e il Regionale Sirente Velino. Attraverso le quali, c’è scritto in quelle pagine, favorire le cosiddette infrastrutture verdi che sappiano collegare le aree urbane a quelle rurali, creando spazi in cui sarà piacevole vivere e lavorare. Questa è l’idea di città contenuta nella proposta di nuovo Piano regolatore che dovrebbe approvare il futuro Consiglio comunale da eleggere l’11 giugno prossimo. Non ne abbiamo mai parlato, la città non ne sa nulla, e l’Anas non credo abbia potuto pianificare nuove strade senza averle condivise con quest’amministrazione.