E’ necessaria una fase di confronto tenendo presenti le finalità di tutela proprie di un Parco nazionale, scrive il WWF Abruzzo in una nota. Il Regolamento del Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga, rappresenta uno strumento fondamentale. Insieme al Piano del Parco definisce gli ambiti entro i quali si articola l’azione dell’ente e di tutti gli altri soggetti che operano all’interno dell’area protetta.
Si tratta di un delicato strumento di gestione chiamato a disciplinare le diverse attività che possono svolgersi in un territorio che ha, non lo dimentichi, il massimo livello di protezione riconosciuto dalla legge italiana: regola l’intera vita del Parco e contestualmente garantisce il perseguimento delle sue finalità.
Abbiamo atteso 18 anni perché il Parco approvasse Piano e Regolamento.
È evidente che il ritardo con cui si è arrivati, anche se non tutto imputabile direttamente all’ente Parco, ma spesso causato dalle diverse amministrazioni regionali che si sono succedute negli anni e dalle singole amministrazioni locali, ha richiesto all’ente un’accelerazione notevole, ma la velocità di approvazione non può in alcun modo andare a discapito dei contenuti e della reale partecipazione.
Non ci uniamo certo al coro di coloro che, nel criticare il Regolamento, vedono strumentalmente un’occasione per osteggiare e indebolire l’esistenza stessa del Parco o portare un attacco a una parte politica. Tutti devono essere consapevoli che un Regolamento impone comportamenti e divieti al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese (art. 1, comma 1 della Legge quadro sulle Aree naturali protette n. 394/1991).
Pur avendo proposto modifiche a numerosi articoli che attengono non solo alla conservazione, ma anche alla fruizione del territorio, individuiamo la criticità principale nel metodo, certamente inadeguato, utilizzato dall’ente per arrivare alla sua stesura.
L’importanza dello strumento in esame avrebbe dovuto spingere a un’azione più coinvolgente e partecipativa. Con rammarico registriamo, invece, un’assoluta assenza di promozione della fase di consultazione. Nel sito del Parco non è stato evidenziato alcun invito alla partecipazione, né vi sono spiegazioni sulle modalità di osservazione. L’ente avrebbe dovuto presentare pubblicamente i contenuti e gli obiettivi del Regolamento, organizzando momenti di incontro con tutti i portatori di interesse al fine di spiegare il perché di alcune scelte: ciò avrebbe permesso di chiarire alcuni passaggi che appaiono confusi e suscettibili di diverse interpretazioni.
Allo stesso modo, però, non ci convincono le riunioni organizzate successivamente da enti locali e territoriali volutamente limitate ai soli portatori di interessi particolari, come se a decidere di un territorio tutelato a livello nazionale ed europeo potesse essere solo chi vuole svolgervi un’attività economica.
A questo punto l’invito che rivolgiamo all’ente Parco è quello di aprire un periodo di confronto, gestendolo in prima persona, per un Regolamento condiviso capace di assicurare tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Come sempre il WWF Abruzzo è pronto a collaborare.