Risale a un mese fa la mia richiesta di ottenere dal Comitato e dall’amministrazione comunale, al cui interno tale Comitato si colloca, giuridicamente e funzionalmente, gli atti relativi alla Perdonanza Celestiniana di quest’anno. Decreti di nomina del Comitato da parte del Sindaco, atti relativi alle entrate da sponsor o enti pubblici, pagamenti effettuati e fornitori già soddisfatti e quello che sono ancora in attesa delle liquidazioni, ecc.
Sembra che abbia chiesto la luna: si tratta invece di poche fotocopie.
Persino in una festa patronale l’economo dell’organizzazione conserva la documentazione e appunta le entrate e le uscite delle manifestazioni: possibile che il Comitato organizzatore della Perdonanza abbia degli standard di trasparenza inferiori a quelli di una festa patronale?
Perché a così grande distanza di tempo questi documenti ancora non mi vengono forniti?
Per quale motivo a un consigliere comunale si sta, di fatto, impedendo l’esercizio di un diritto riconosciuto dalla legge? Eppure io ho seguito le regole, depositando formalmente la richiesta nelle mani del Segretario generale, pretendo lo stesso rispetto delle regole.
Bisognerebbe ricordare a chi di dovere che l’art. 43 del Testo unico sugli enti locali, d.lgs. 267/2000, riconosce prerogative particolari al consigliere comunale, perché legate all’espletamento del suo mandato in favore della collettività. E sia il Ministero dell’Interno che la Cassazione hanno fatto più volte chiarezza su questo aspetto: il consigliere non è tenuto a motivare la richiesta di accesso e può ottenere i documenti sia dall’ente che dalle sue strutture.
Poiché sono del parere che chi di dovere conosca bene la normativa, continuo a non comprendere le ragioni per cui la documentazione in questione non mi venga messa a disposizione.
Faccio fatica a non essere malizioso: comincio ad avere il sospetto che questi atti non esistano o esistano solo parzialmente e che, dopo il mio intervento di inizio settembre, nel quale ho fatto chiarezza sulle spese reali della Perdonanza, 700mila euro, cioè il doppio, rispetto a quanto sbandierato dal sindaco e dall’assessore alla Cultura, e dopo la mia richiesta di accesso agli atti, siano in corso delle frenetiche operazioni per sistemare, amministrativamente e contabilmente, la documentazione stessa. Spero di sbagliare, ma non si possono non nutrire dei dubbi.
Certo, non me ne starò con le mani in mano. Non intendo tollerare oltre questa mancanza di trasparenza nei confronti della città. E stia pur certo che chiunque voglia continuare illegittimamente a impedire o a ritardare l’esercizio di un diritto di un onsigliere comunale che io andrò fino in fondo a questa vicenda; se riscontrerò degli abusi, non avrò problemi a denunciarli in tutte le sedi competenti, nessuna esclusa. Spero di non dover arrivare a tanto, ma dipende dal Comitato Perdonanza e dall’amministrazione attiva.
Giustino Masciocco
capogruppo Articolo 1-Mpd