Il Festival degli Incontri si deve fare, no a veti politici. Il ministro Dario Franceschini tirato per la giacchetta, si allinea: si deve fare. Bene, ma nessuno gli ha detto che non c’è un posto prenotato uno, ad oggi, per ospitare Michael Nyman con la sua performance; Earthquakes, con un’istallazione video e live sound; Massimo Recalcati con la sua lectio/spettacolo, Caterina Caselli con Jovanotti e Negramaro, Nanni Moretti, Giulio Cavalli, il premio Campiello Donatella Di Pietrantonio, Concita De Gregorio, Gino Paoli, Fabrizio Bosso, J Ax, Nina Zilli, e nientepopòdimenoche il vincitore di Sanremo, Mahmood.
E poi l’anteprima del progetto fotografico di Alessio Romenzi, Nascere nel 2009, per un set fotografico in cui sarebbero stati coinvolti i giovani aquilani nati nel 2009, in collaborazione con il MAXXI L’Aquila e Contrasto. Una maratona di letture su brani inediti per L’Aquila da pubblicare in un audiolibro a tiratura nazionale a cura di Emons. Ed ancora i premi Strega Walter Siti, Paolo Giordano e Melania Mazzucco, il premio Campiello Simona Vinci. Attori come Fabrizio Gifuni, Lino Guanciale, Lucia Mascino, Ascanio Celestini, Laura Morante, Iaia Forte, Neri Marcorè. Alessio Romenzi, Mario Scandale, Silvia Ballestra, Lorenzo Pavolini, Marco Damilano, Gregorio Botta e Marino Sinibaldi. Quindi Saviano e Zerocalcare.
Dove li ospiteremmo che a pochi giorni dall’inizio non c’è un posto prenotato e spazi non ne abbiamo?
Tutta ‘sta gente in quattro giorni di festival per 700mila euro?
Temo che il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, sia stato male informato e non sa, ad esempio, che oggi non esiste alcun programma definitivo degli appuntamenti previsti per il Festival degli Incontri, ha replicato il sindaco Biondi. È molto difficile, pertanto, poter assicurare lo svolgimento di qualcosa di vago. Se poi il ministro è in possesso di un calendario degli eventi, di indicazioni sui luoghi che dovrebbero ospitarli e di come saranno utilizzati i 700mila euro stanziati per commemorare il decennale del sisma aquilano con una legge dello Stato, lo prego, vivamente, di fornire anche al sottoscritto tali informazioni. È lo stesso presidente dell’Istituzione sinfonica abruzzese, ente attuatore della manifestazione, ad aver scritto che la direttrice artistica è inadempiente sotto ogni punto di vista. Non è stato consegnato un programma definitivo entro i termini previsti dal contratto e quando questo è stato proposto era, ed è tuttora, carente di molte indicazioni su location, titoli, cachet e impegni di spesa.
Diversi nomi che, secondo gli organizzatori sarebbero venuti all’Aquila, non sapevano neanche di essere stati inseriti in cartellone. Sono disponibile a un confronto con il ministro in qualsiasi momento, carte e atti alla mano, per chiarire che, ad oggi, non esiste alcun festival ma solo una confusa idea su cui questo Comune deve comunque garantire una serie di adempimenti amministrativi, organizzativi e di monitoraggio previsti nell’accordo sottoscritto con il Mibac, conclude il sindaco.
E Franceschini, al netto di ogni pressione di palazzo o di salotto, non può tirarsi indietro.