02 Nov 21

Mick Jagger e la pop art di Andy Warhol

Andy Warhol, Mick Jagger, 1975. Serigrafia a colori su carta, cm 110,5×73 aggiudicata per 81mila 850 euro. Questo il lancio di un gruppo di professionisti del settore, che valuta gratuitamente arte moderna e contemporanea per le prossime aste.

Il genio delle pop art Andy Warhol, e quegli anni tanto floridi quanto spensierati, quando l’arte riusciva e segnava davvero il momento contemporaneo. Mick Jagger icona del rock incredibilmente attuale, senza un segno che sia uno, degli eccessi di una vita a macinare ore di palco e di pubblico come un ragazzino, ancora oggi. Quelle belle vite artistiche piene, che viaggiano a marcia ingranata attraversando tutte le epoche.

Mick studiava economia a Londra, chi sa se fosse diventato un giornalista oppure un attivista come la madre, se fosse andata così, davvero non avrebbe osato fare altro di più? Keith Richards, l’amico di una vita, lo spinse sulla via del rock, ancora oggi in una band incredibilmente attuale, capace di riempire stadi e concerti con tante tantissime generazioni diverse, insieme per la stessa musica.

Keith Richards

Classe 1943, Michael Philip Jagger è il fratello più giovane di Chris, musicista, di famiglia borghese. Madre australiana e attivista politica, padre insegnante di scienze. Compagno di classe di Richards decisero di mettere su una band nei primi anni sessanta, come tanti ragazzetti ribelli, il loro primo demo fu recuperato a peso d’oro da Mick molti anni dopo ad un’asta. L’unico demo che riuscirono a incidere, erano giovani e molto promettenti.

Nel frattempo a New York, all’interno della Factory, Andy Warhol componeva la sua arte destinata a diventare genere contemporaneo, Pop Art, tra i più importanti e seguiti, e mentre Warhol lavorava, la band inglese partiva per un tour in America, e a New York, finito il concerto, Mick Jagger incontrò Andy Warhol ad un party, il 21 aprile 1969, sei anni dopo, il frontman dei Rolling Stones scriverà a Warhol per chiedergli la copertina del loro prossimo album.

Warhol accettò e realizzò una copertina molto provocatoria per i tempi, un paio di jeans da uomo indossati con la zip in evidenza e apribile.

Andy Warhol, Sticky Fingers

Nel 1971, con una copertina d’autore, uscirà in tutti i negozi di dischi Sticky Fingers, uno degli album più belli dei Rolling Stones. Ed era già storia.

Sticky Fingers fu un successo, molti Stati lo vietarono, molti lo censurarono, ma l’album restò in cima alle classifiche di tutto il mondo, fu l’inizio dei Rolling Stones e di una bella e lunga amicizia tra Mick Jagger e Andy Warhol.

Nel 1975 Warhol creò i 10 portraits che dedicò al cantante e musicista, partendo da una fotografia che Warhol stesso scattò a Jagger nella sua casa di Mautauk. Andy Warhol, re della Pop Art, avrebbe trasformato il frontman dei Rolling Stones in opera d’arte.

Storia del rock e dell’arte contemporanea, quando si rischiava la censura e si produceva tanto, soprattutto cose potenti.