02 Giu 23

MAXXI L’Aquila fuori da certi circuiti

È morto uno dei più importanti architetti italiani di tutti i tempi, è come se fosse morto Leon Battista Alberti. Dovremmo poter dire a noi stessi e ai nostri figli che siamo stati i contemporanei di uno degli uomini di più grande ingegno, uno dei più grandi umanisti, uno dei più grandi amanti dell’Italia e del suo genio. Così Alessandro Giuli, presidente della Fondazione Maxxi, il 30 maggio scorso ha commentato la scomparsa dell’architetto Paolo Portoghesi. Portoghesi è un amico del Maxxi e il Maxxi è stato sempre amico di Portoghesi: lo abbiamo visitato pochi giorni fa trovandolo in una situazione di mite allontanamento dalla vita terrena, sereno e amichevole. Abbiamo un rapporto che ci obbliga a custodirne non solo il ricordo e la memoria ma a tenere in vita tutto ciò che magnificamente lui ha costruito, a cominciare dalla sua casa residenza a Calcata.

Sicuramente l’aggancio giusto per invitare il presidente Giuli, a riflettere anche sulla gestione del MAXXI L’Aquila, che pure non cita. Non gli sarà venuto in mente. Portoghesi, che tracce di sé ha lasciato anche nel capoluogo di Regione, potrebbe sicuramente animare un qualche dibattito nella sede di Palazzo Ardinghelli, e non solo sul famoso architetto, quale luogo migliore, infatti, per ragionare di progetti, ricostruzione, urbanismi, riqualificazioni e spazi pubblici, illuminazioni, chiese e piazze? Ma nonostante ciò, il MAXXI L’Aquila resta fuori da certi circuiti.

A leggere le ultime novità ufficiali del nostro museo sappiamo della ClicloAppennina, per cui domenica 18 giugno partirà dall’Aquila la gara ciclistica organizzata da Misura, Legambiente e ViviAppennino, che attraverserà il cuore della Ciclovia dell’Appennino, per far ritorno in giornata nel capoluogo abruzzese. Per l’occasione, il MAXXI L’Aquila aprirà le sue porte sia agli iscritti alla CicloAppeannina che alla ciclo-pedalata di sabato 17 giugno, giorno in cui il capoluogo abruzzese ospiterà il villaggio dell’accoglienza presso la Villa Comunale. Tutti i partecipanti a entrambe le giornate del 17 e 18 potranno visitare gratuitamente gli spazi di Palazzo Ardinghelli e la mostra in corso Marisa Merz e Shilpa Gupta visibileinvisibile.

Ci sta. Va bene. Va bene anche il biglietto ridotto per l’ingresso della trascorsa notte bianca. Va bene pure Studio, il nuovo spazio del Museo dove poter studiare, leggere, lavorare e dal sito si potrà scoprire come attivare gratuitamente myMAXXI card/studio, valida per un anno.

Tutte belle iniziative collaterali e di partecipazione alle attività del territorio che tuttavia non accompagnano appuntamenti di sostanza, che potrebbe innestare su di noi anche il MAXXI di Roma, come l’open call per le scuole, Didascalie in collezione II edizione, oppure MAXXI know-how, il programma di formazione del Museo (che) nasce per far crescere insieme a noi chi crede nella potenzialità trasformativa della cultura e nell’impatto sociale delle organizzazioni culturali.

O anche LINA – Learning, Interacting and Networking in Architecture. Una nuova piattaforma europea per i professionisti emergenti dell’architettura. Nata nel giugno 2022, mira a mobilitare il settore dell’architettura europea per progetti circolari e sostenibili in relazione alla nuova Bauhaus europea. Riunisce gli sforzi per affrontare le sfide climatiche e ambientali nel campo dell’architettura in un programma europeo di ricerca, workshop, mostre, conferenze e progetti editoriali. Sostiene idee che apportano gli elementi di cambiamento estetico, sostenibile e inclusivo necessari per realizzare il Green Deal europeo. Il MAXXI Architecture Film Lab prende forma a partire dal crescente interesse per l’entusiasmante contaminazione tra linguaggi e forme d’arte che mirano a sviluppare nuovi strumenti espressivi e conoscenze condivise nelle giovani generazioni di architetti e video artisti, leggiamo sul sito del Maxxi. Il programma prevede una serie di lezioni, incontri con artisti ed esperti e workshop finalizzati alla creazione di brevi opere video sull’architettura. Il gruppo di partecipanti – composto da architetti e videoartisti – ha l’opportunità di esplorare l’arte del videomaking come nuovo modo di indagare, interrogarsi e riflettere sui temi del nostro tempo. E c’è molto di più.

Il MAXXI L’Aquila è stata una proposta illuminata per il territorio, ma davvero pensiamo di farla sopravvivere con quattro cose messe insieme? La rinascita di un territorio che ambisce a fare cultura, arte e architettura, nella città che torna a vivere, ha bisogno di buone idee, di attrarre esperti, curiosi e viaggiatori e di stimolare nuove vitalità. Esattamente, con le dovute proporzioni, come fa il Maxxi a Roma.