Una performance e un talk per mettere a confronto e far incontrare forme ed esperienze artistiche differenti, realizzatesi sul territorio della città aquilana e della regione abruzzese.
Le esperienze artistiche nascono e si sviluppano anche grazie alle influenze e alle ispirazioni provenienti dai territori in cui si realizzano, si legge sul sito del MAXXI L’Aquila, così come a loro volta le azioni artistiche trasformano e arricchiscono i luoghi e le persone che incontrano.
La performance Aquila di Stefano Cerio consiste nel montare nella Corte del Museo una chiesa gonfiabile, che l’artista ha realizzato nel 2021 in occasione della mostra Punto di equilibrio. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti. La chiesa ha la forma di quella di Onna, una delle cittadine più colpite dal terremoto del 2009: si tratta di un gonfiaggio rapido che si contrappone alla lentezza della ricostruzione in atto.
A seguire una conversazione unisce il libro dedicato al progetto di Stefano Cerio al volume Joseph Beuys: l’uso della parola e del linguaggio è una forma d’arte, che raccoglie da un lato ricerche bibliografiche e d’archivio sull’attività didattica, artistica e politica messa in opera dall’artista tedesco sin dai primi anni di insegnamento, e dall’altro, approfondisce le vicende biografiche dell’artista durante gli anni della sua lunga collaborazione con i coniugi Durini a Bolognano (Pescara).
Stefano Cerio, Aquila 7, 2021, (nella foto) Courtesy Collezione Fotografia MAXXI Architettura
venerdì 2 dicembre 2022 ore 16:30 – 17:30
performance e talk
Il territorio non è indifferente, Forme d’arte all’Aquila
Corte e Sala Polifunzionale
ingresso libero fino a esaurimento posti
Introduce
Bartolomeo Pietromarchi Direttore MAXXI L’Aquila
Intervengono
Stefano Cerio fotografo e videoartista
Stefano Chiodi storico dell’arte, critico e curatore
Maria D’Alesio direttrice Accademia di Belle Arti dell’Aquila
Barbara Drudi vice direttrice Accademia di Belle Arti dell’Aquila
Francesca Franco docente Storia dell’arte contemporanea Accademia di Belle Arti dell’Aquila
In collaborazione con Accademia di Belle Arti dell’Aquila e Hatje Cantz