Nessun eventificio ma una grande operazione collettiva dal basso, partendo dal cosa significhi abitare oggi, in città di piccole e medie dimensioni nell’Europa dei margini. E’ il cuore di Matera 2019, come racconta il direttore Paolo Verri ad Artribune.
Intanto far crescere il territorio. Siamo partiti da un bando per project leader da mandare in giro per l’Europa a cercare, dalla musica all’arte contemporanea, dal teatro alla narrazione storica, le migliori esperienze nei singoli settori. Da questo programma di go&see, nato dalla necessità di confrontarsi e di stringere accordi di partenariato, sono scaturiti 25 progetti multipli a cui saranno assegnati circa 6 milioni di euro, un terzo dell’intero budget, per dar vita al 50 % dei titoli programmati.
Quali sono i contenuti principali del rimanente 50% ? Chiede Marilena Di Tursi.
Avremo quasi 350 giorni di attività, dal 19 gennaio 2019, con una cerimonia inaugurale in diretta Rai, al 20 dicembre, con il Festival Open Culture. Tra questi due appuntamenti ci sono quattro mostre come unico capitolo di una grande narrazione. La prima, Ars Excavandi, coordinata da Pietro Laureano, uno dei massimi studiosi italiani di ecosistemi, a cui si deve il riconoscimento di Matera patrimonio dell’Unesco. Occuperà il Museo Ridolo e tutti gli ipogei della città e indagherà su 8mila anni di storia dell’uomo a Matera e dintorni. Dal 21 aprile la seconda mostra, curata da Marta Ragozzino a Palazzo Lanfranchi, Rinascimento riletto, allargando lo sguardo dal Portogallo al Libano. Anche la terza e la quarta mostra si occuperanno dei rapporti tra Matera e le aree meridionali limitrofe, ricercando agganci con il sud orientale.
Per l’arte contemporanea?
Due celebri installazioni di Tomás Saraceno, quelle dedicate ai suoi studi sui ragni e sulle nuvole, inoltre Joseph Grima selezionerà cinque artisti che lavoreranno su altrettanti archivi presenti sul territorio. Infine una quinta mostra con tutti i materiali raccolti dai visitatori nella veste di cittadini temporanei di Matera. Con un biglietto di 19 euro, valido l’intero anno, avranno il diritto di prenotare le manifestazioni e il dovere di portare un oggetto simbolo del loro incontro con la città. Matera, Capitale europea della Cultura 2019. Un treno che L’Aquila, non è riuscita a prendere.