Ha votato poco più della metà degli abruzzesi ed ha vinto il centro destra con Marco Marsilio presidente.
Una vittoria che tocca quasi la metà dell’elettorato votante, più del 48%, nel 2014 Luciano D’Alfonso con il centro sinistra vinse con il 46.26%.
L’ampia coalizione di Giovanni Legnini supera di poco il 30%, lasciando Sara Marcozzi, M5Stelle, sotto il 20%.
Una mazzata che aveva visto il partito di Di Maio al 40% alle politiche di un anno fa in Abruzzo e al 32.68% a livello nazionale.
Casa Pound con Stefano Flajani è sotto l’1%.
Bisognerà ora assegnare i 31 seggi, 30 più uno, Emanuele Imprudente, con la Lega, ha superato gli ottomila voti ed il suo partito, in Abruzzo, è al 27.53%.
Legnini non ci sarebbe stato se fosse arrivato terzo, perché non ha voluto essere blindato in nessuna lista, al contrario della Marcozzi, che se non avesse voluto un posto certo a Chieti sarebbe rimasta senza seggio.
Nelle scorse regionali la Lega non c’era, Fratelli d’Italia non prese seggi (2.90%) e Forza Italia, con il 29.26% che raccolse il governatore uscente Gianni Chiodi, prese 4 seggi con il 16.67% dei voti. Oggi è intorno al 9%, Fratelli d’Italia sfiora il 7% con gli altri alleati che superano bene il quorum del 2%.
Il centro sinistra ha tirato con la lista Legnini presidente ed un Pd che supera di poco il 10%, dal 25.41 che raccolse con D’Alfonso ed i suoi 11 seggi più il presidente ottenuti, mentre un paio di liste non hanno avuto il quorum.
Nelle scorse elezioni politiche il centro sinistra prese il 22.85% dei voti, ma il Pd era al 18.72 % con Liberi e Uguali al 3.39% ed oggi pare aver superato comunque il quorum.
Il centro destra alle politiche prese il 37% con il 17.3% alla Lega, il 14.1% a Forza Italia ed il 4.35 a Fratelli d’Italia.
La Lega vola e non dovrebbero esserci ripercussioni sul patto di Governo con Di Maio che non ha commentato la sconfitta della Marcozzi che pur avendo rivendicato il fatto di avere una lista soltanto, dunque gli sconfitti sarebbero solo Forza Italia e il Pd, ma avevano una lista anche alle politiche e alle scorse regionali, non ha voluto riconoscere il precipizio in cui è affondato il Movimento con oltre 20 punti in meno e scelte, per niente condivise dalla base sulla sua figura, per cui adesso arriverà certamente la resa dei conti. Ed un qualcosa del genere si annusa anche in casa Pd, perché se è vero che Legnini con il suo progetto ampio ha portato quasi dieci punti in più rispetto alle politiche del 2018, ed è da lì che si ripartirà, dichiarano dallo schieramento, è altrettanto pacifico che il Pd continua a calare. In casa centro destra visti i risultati incoraggianti di Fratelli d’Italia, e comunque anche Forza Italia ha retto, si rilancia il progetto unitario con la Lega. Ma Matteo Salvini non si pronuncia non ha seguito i risultati con gli alleati a Pescara e probabilmente se avesse avuto qualcosa di più sarebbe stato pronto a rompere.
Vedremo cosa farà Marsilio con il risultato dell’Udc/dc/Idea che non dovrebbe far parte della maggioranza, per le sveltine nelle liste con transfughi dal centro sinistra e aspettiamo la conferenza stampa prevista all’Aquila alle 11 nella sede della Giunta regionale.
Resta il fatto drammatico che la metà degli elettori non ha votato.