12 Mag 17

L’Urban center che non c’è mai stato

Da quasi due mesi è morto l’architetto Maurizio Sbaffo e ancora non sappiamo chi lo sostituirà. Era presidente dell’Urban center dell’Aquila, luogo di incontri e crocevia di riflessioni su architetture ed urbanismi, ma L’Aquila non ha mai creduto in un confronto vero e partecipativo come dovrebbe essere un Urban center. Diversa l’aria che tira a Mantova per esempio. Nemmeno 50mila abitanti, Capitale italiana della Cultura 2016 ed un milione di euro a disposizione, la città ha rilanciato l’architettura. Quella contemporanea per la quarta edizione di MantovArchitettura fino al 31 maggio. Tra gli ospiti l’architetto portoghese Eduardo Souto de Moura, un seminario tecnico proposto dall’Ordine degli architetti di Mantova nell’ex chiesa di San Cristoforo, ora Urban Center, dove si parlerà delle grandi lastre ceramiche e di come abbiano cambiato l’architettura. Ed ancora confronti con altri Ordini e giovani professionisti, un ciclo di conferenze a Verona con i colleghi veneti ed Ignacio Vicens, Richard Murphy, Guillermo Vázquez Consuegra e Gabriel e Marcio Kogan come ospiti. Concluderà l’edizione 2017 Solano Benítez, che con lo studio Gabinete de Arquitectura ha vinto il Leone d’Oro come miglior partecipante alla 15ma Mostra di Architettura della Biennale di Venezia, Reporting from the front, curata da Alejandro Aravena (nella foto). Questo è quanto accade in questi giorni a Mantova, città di provincia con meno di 50mila abitanti. Una città che si muove, dove si muove l’Urban center e l’architettura diventa un evento annuale che cresce. Torno quindi nella nostra città e mi guardo intorno, non trovo architetture, non vedo mondi contemporanei creativi che al di là delle parcelle chiedano un luogo vivo e di confronto dove invitare storici dell’arte, urbanisti ed architetti in un dialogo continuo sulla città da ricostruire. Penso a tutti quelli che insistono nel dire che stiamo andando bene, che le case vanno, in un trionfo di suv e di macchinoni di nuovi ricchi  e che siamo pronti per rientrare in centro storico. Non mi basta, così come non basta a tantissime altre persone che non molleranno il sogno di una città più bella.