La rottura di un collettore di acque sorgive e di scolo, ha causato la scorsa notte smottamenti ed allagamenti nelle palazzine sorte intorno alla Galleria commerciale Meridiana, oggi cantieri in riparazione dei danni del sisma del 2009. Sul posto hanno continuato a lavorare tecnici comunali, Vigili del Fuoco e Vigili urbani, con il Gruppo Alessandri, l’impresa subito allertata dagli uffici nella notte, perché creasse il varco per l’acqua abbattendo un muro. Un gran fiume che continua a scorrere a valle (nella foto), ma quelle aree non dovevano essere edificate, perché c’erano dei laghi, sono zone d’acqua che scorre sotterranea da secoli su cui confluiscono scoli montani e alluvionali, come quello di San Giuliano dal quale, avendo nel corso degli ultimi decenni costruito ovunque nei suoi dintorni, si teme il peggio, visti i cambiamenti climatici e considerato che alcune tecniche costruttive vecchie, non è detto possano reggere la furia della natura ormai imprevedibile. L’urbanistica selvaggia dell’ultimo cinquantennio ha fatto come ha voluto, ha costruito sulla faglia di Pettino, perché quei terreni non dovevano restare incolti e privi di valore, ha costruito lungo i canali di scolo montani, continua a fare sfregi nonostante il sisma del 2009. E’ infatti in agenda dell’amministrazione la costruzione di una sede unica degli uffici da insediare all’ex Autoparco comunale, proprio l’area a valle della grande perdita d’acqua e degli scoli dove c’erano laghi, una palazzina di otto piani, con ogni comfort, così da poter spendere i 35milioni di euro che lo Stato ha messo a disposizione del comune capoluogo. Dalle indagini geologiche risulta però che occorrerebbero troppi soldi, solo per fare le fondamenta in sicurezza, visto che c’è l’acqua, sarebbe solo questa la ragione per cui Cialente, il Sindaco, tornerebbe in queste ultime settimane sui propri passi. Probabilmente solo per sfuggire le polemiche che ormai lo travolgono costantemente e non perché voglia ripensare urbanisticamente un’intera città, riqualificarla in sicurezza, restituendo un’area delicata all’originaria destinazione verde e dei laghi.