Riunione di maggioranza convocata in serata dal presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari. Per richiamare gli eletti alle proprie responsabilità, e presenze in Aula, considerato che nella seduta di ieri sono mancati i numeri, tra mono gruppi che hanno risposto all’appello e poi hanno abbandonato la seduta ed altri consiglieri che neanche hanno avvisato di un ritardo altrimenti gestibile.
Tinari, vuole rimettere tutti in riga, lui, senza numeri e così scaciati, è innegabile, non ci sta più a reggere un’amministrazione. Solo il sindaco Biondi ha ritenuto di doversi esprimere, mi spiega al telefono, riferendosi alla nota con cui il primo cittadino ha replicato alle opposizioni e comunque nella seduta di ieri, non avrebbe potuto assicurare la sua presenza.
Ma non è questo il punto.
Quanto piuttosto il fatto che tra alleati la mano destra non sa cosa faccia la sinistra, e così pare sia andata sulle scelte politiche relative alla variazione di bilancio al voto dell’Aula giovedì prossimo, l’ultima, prima delle elezioni regionali.
Neanche in maggioranza, si sa bene chi decida cosa e come spendere i soldi in bilancio.
Che succederà quindi in Aula?
E poi il senso di responsabilità che per Tinari è ora di assumersi. Non fa riferimento esplicito a Daniele Ferella, Lega, che da un anno e mezzo è assente per motivi di lavoro, dunque giustificabile, fatto sta che quello scranno è vuoto da troppi mesi, e quello stesso ruolo potrebbe essere occupato dal primo dei non eletti, ma le dinamiche regionali in vista delle elezioni non consentono cambi repentini, meglio soprassedere, meglio soprassedere anche per il resto della colazione che avrebbe da tempo chiesto a Luigi D’Eramo di non mollare l’assessorato alla Pianificazione, perché romperebbe un equilibrio, già precario, e ora non è il caso.
Dopo le regionali. Quando Imprudente dovrebbe andare all’Emiciclo, almeno ci spera, il suo posto lo prenderebbe Taranta, almeno stando a qualche indiscrezione forse già vecchia e Ferella andrebbe al posto di D’Eramo. Ma quel posto, tutto sommato, potrebbe prenderlo anche da consigliere dimissionario.
E’ che non molla nessuno, tuttavia l’amministrazione attiva, in particolar modo la Giunta, è ingolfata da veleni sotterranei di cui ormai parla tutta la città, solo a Palazzo Fibbioni continuano a fare i vaghi sperando che passi in fretta ‘a nuttata, ma così non sembra, bisogna cambiare passo in fretta e prima delle regionali: d’altra parte perché e per chi la città dovrebbe aspettare?
Non si parla più di Piano regolatore, di grandi temi, di ripresa, di riforma delle partecipate, della gestione del Progetto case, della cassa e dei debiti, del futuro urbanistico e architettonico della città, delle scuole, di una grande cultura da recuperare, solo di cosette modeste, buone per una campagna elettorale di poche pretese, mentre L’Aquila è scomparsa dall’agenda nazionale, e questo ci farà un gran male, ed i cittadini aspettano risposte che non arrivano.