Processo Grandi Rischi bis, l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso è stato assolto oggi dal giudice dell’Aquila Giuseppe Grieco perché il fatto non sussiste. Era accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni, per aver organizzato un’operazione mediatica perché vogliamo rassicurare la gente, come disse in un’intercettazione, convocando la riunione di esperti il 31 marzo 2009, a cinque giorni dal sisma del 6 aprile. Esperti a loro volta processati, condannati in primo grado e assolti in Appello e in Cassazione, tranne l’ex numero due di Bertolaso, Bernardo De Bernardinis, condannato a due anni di carcere. Unico colpevole per lo Stato italiano, per aver rassicurato gli aquilani. Sono contento soprattutto per coloro che insieme a me hanno dato l’anima per aiutare la popolazione dell’Aquila colpita da quella tragedia, ha dichiarato Bertolaso. Oggi è stata scritta una pagina di verità e di giustizia, adesso qualcuno dovrà chiedere scusa, ha commentato il legale Filippo Dinacci. Il procuratore generale Romolo Como aveva chiesto tre anni di reclusione, per un processo lampo chiuso a pochi giorni dalla prescrizione del 6 ottobre prossimo, data in cui sul sisma dell’Aquila calerà il sipario definitivamente. La Procura aveva chiesto l’archiviazione del procedimento per due volte, poi il caso è stato avocato dalla Procura Generale che ha disposto il giudizio per l’ex capo del Dipartimento di Protezione civile. Secondo il giudice Grieco, Bertolaso, pur essendo stato l’ispiratore della riunione della Grandi Rischi il 31 marzo 2009 non avrebbe commesso alcun reato, così come non sono stati ravvisati elementi penalmente rilevanti nella famosa telefonata che Bertolaso ebbe con l’allora assessore alla Protezione civile regionale Daniela Stati. Mentre la gente attendeva fiduciosa, notizie serie dai grandi esperti riuniti straordinariamente all’Aquila per valutare lo sciame sismico in corso da tre mesi. Oggi la giustizia italiana ha scritto la parola fine alla Grandi Rischi, ma giustizia non è stata fatta e solo De Bernardinis ha dovuto pagare per rassicurazioni mediatiche a seguito delle quali centinaia di persone sono rimaste in casa e sono morte. Per essersi fidate dello Stato.