Cambiamo il futuro delle migrazioni. Investiamo nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale è il tema dell’edizione 2017, della Giornata mondiale dell’alimentazione. Disponibili, nella sezione dedicata all’iniziativa, riporta il Miur sul sito istituzionale, materiali didattico informativi in versione multilingue, concorsi, giochi interattivi ed iniziative per studenti e docenti. Leggo questo, vorrei scrivere qualcosa e il pensiero corre all’inchiesta della Dda di Roma di qualche giorno fa sulle padelle tossiche, quelle fatte con i rifiuti speciali che le nostre aziende occidentali scaricano illegalmente all’altro lato del mondo, dove vengono rilavorati e rivenduti come padelle nei nostri Iper Cina e nei mercati a due soldi, dove noi poi cuciniamo i nostri prodotti bio convinti che sia tutta salute. Poi arriva il 16 ottobre e alla Fao ci riempiamo la bocca di tante storie. Sono state infatti sequestrate due aziende di Orvieto e Castiglione in Teverina, Viterbo, che avrebbero dovuto bonificare il materiale speciale altamente tossico ed invece lo hanno rivenduto in Cina, Corea, Indonesia e Pakistan. Un giro d’affari di 46milioni di euro l’anno, motori e compressori, tra gli altri, partiti dai porti di Civitavecchia, Livorno, La Spezia, Genova e Ravenna semplicemente triturati per poi diventare padelle, dove noi rischiamo di cucinare anche oggi, nella Giornata mondiale per la sicurezza alimentare. Le aziende inquisite acquistavano i materiali speciali con l’impegno di bonificarli ed invece li rivendevano sempre inquinati, come materiali recuperati e pronto forno. Penso anche alle opere contemporanee di artisti africani che usano i rifiuti che scarichiamo nelle loro città come materiale da ricomporre in lavori che poi rivendono bene nei nostri paesi ad adornare le ricche case di quanti, magari gli stessi, scaricano a sud. Nel sud più profondo del mondo. Tra le divagazioni sul tema, che poi divagazioni non sono, sulla Giornata mondiale dell’alimentazione, al giornale radio anticipano l’intervento di Papa Francesco alla Fao sui migranti e sulla fame, ma per oggi non aggiungerei altro.