Dei 2.500 progetti di Europa Creativa 2014/2020 approvati dal 2014 al 2018, la Francia se ne è accaparrati il 15,4% e ha portato a casa oltre 97,2 milioni, quasi il 20% del totale finanziato che fino ad oggi ha superato i 492 milioni di euro, rivela IlSole24ore. La Germania è saldamente al secondo posto per numero di progetti coordinati (261) e fondi ottenuti (56,2 milioni), mentre il Regno Unito è terzo (189 progetti) con quasi 50 milioni raccolti (49,7 milioni di euro).
L’Italia deve accontentarsi della quarta posizione (180 progetti), ma se guardiamo ai finanziamenti ottenuti scende al quinto posto, superata dal Belgio (47,6 milioni), fermandosi a 41,2 milioni di euro.
Europa Creativa 2021/2027 ha raddoppiato da 1,4 miliardi della programmazione precedente a 2,8 miliardi, i fondi a sostegno dell’industria culturale, riconoscendo bandi specifici per la musica dal vivo e i concerti, grazie al voto unanime della commissione Cultura del Parlamento europeo.
L’obiettivo del programma è salvaguardare, sviluppare e promuovere la diversità e il patrimonio culturale europeo e migliorare la competitività dell’industria culturale per una crescita inclusiva e sostenibile.
Difendere Europa Creativa, puntare sulle industrie culturali, rilanciare l’editoria. Sono alcuni degli impegni culturali che i partiti italiani hanno assicurato di portare avanti in Europa. AgCult ha raccolto le proposte delle forze politiche italiane per il settore, ma la parola cultura nei programmi dei partiti per le elezioni europee del 26 maggio, a parte qualche eccezione, appare molto poco, rivela l’Agenzia di stampa culturale.