Sei imprenditori agricoli under 40 anni che hanno avviato l’attività dopo il sisma sono stati premitai nella giornata conclusiva della manifestazione L’Aquila made in Italy promossa da Coldiretti Abruzzo alla presenza dei delegati e di rappresentanti istituzionali.
I vincitori dell’edizione 2019 dell’Oscar Green:
Campagna Amica/Salame al luppolo
Vince Antonella Marrone, 37 anni di Roseto degli Abruzzi. E’una azienda che produce e trasforma il luppolo che viene usato per la produzione di birra da cui l’azienda ottiene derivati. C’è il salame al luppolo, in cui sposa il gusto erbaceo del luppolo con l’insaccato e la marmellata di birra che accompagna formaggi.
Fare Rete/Natural Fashion allo zafferano
Vince Gianluca Nappo, 30 anni, titolare dell’omonima ditta individuale, L’Aquila. Produce accessori uomo/donna natural fashion colorati con eccellenze enogastronomiche abruzzesi tra cui lo zafferano fornito da produttori di Navelli. Non utilizza additivi chimici per cui il risultato è un prodotto ecosostenibile realizzato in maniera artigianale con il massimo rispetto dell’ambiente. Gli unici ingredienti usati sono gli scarti delle produzioni agroalimentari.
Creatività/La cialda energetica
Vince Davide Assogna, 26 anni, dell’azienda agricola La Collina di Francesca Assogna di Pineto. L’azienda produce un particolare snack a forma di cialda che contiene fiocchi di avena, semi di sesamo, girasole e di lino, noci e mandorle, olio evo, uvetta, pinoli, miele e mosto cotto che conferisce al prodotto unicità e proprietà antiossidanti.
Sostenibilità/Salame alle bucce
Vince Roberto Fracassa della Società agricola Fracassa, 34 anni, di Sant’Egidio alla Vibrata. Produce un particolare salame che, affogato nel vino Montepulciano per 48 ore, viene messo a riposo e confezionato con vinacce biologiche. Questa procedura consente di conservare il prodotto nel tempo grazie alle sostanze antiossidanti presenti naturalmente nel vino mantenendo il salume morbido e fresco.
Impresa 4.Terra/Agnellaia Hi Tech
Vince Pietropaolo Martinelli, 39 anni, titolare dell’omonima azienda produttrice del pecorino di Farindola. Si tratta di una stalla per agnelli ad alta tecnologia realizzata dopo il terremoto del 2017 che determinò la morte di oltre 400 capi, divisa in quattro ambienti a temperatura controllata dotati di camini automatici di estrazione dell’aria per garantire il ricircolo e la salubrità della stalla in cui il singolo agnello viene seguito dalla nascita. L’aria espulsa viene convogliata in un fienile per l’essiccazione del fieno che è più proteico determinando la maggiore lattazione delle pecore e quindi la maggiore produzione.
Noi per il sociale/L’orto ‘super abile’
Vince Bruno Petrini dell’azienda agricola Il Bruco di Roseto degli Abruzzi. E’ una azienda caratterizzata da 85 pezzi di terra coltivati in comune da persone che non si conoscono attraverso un contratto di sub affitto e una fattoria da riciclo creativo ottenuta con il materiale di scarto, altamente ecologica e a basso impatto ambientale. C’è poi il giardino aromatico a misura di carrozzina con un pavimento di materiale da riciclo che permette al disabile di percorrere e coltivare l’orto.
Una categoria, l’unica, senza limiti di età.