Una prima riunione con il sindaco Biondi, condivisa e partecipata per il decennale dal sisma del 6 aprile 2009, si è tenuta questa mattina a Palazzo Fibbioni. Proposte, idee, memoria, arte e ricordo a partire dal prossimo gennaio. Coinvolte le associazioni parenti delle vittime, ordini professionali, Università, Gssi ed Accademia di Belle Arti, la Sovrintendenza, il consigliere regionale Pietrucci e Fabrizia Aquilio per riprendere il filo dei contatti internazionali, attivato all’indomani del 6 aprile, per i monumenti da adottare. Un confronto snello per raccogliere idee e proposte, entro metà novembre al massimo, così da pensare un anno commemorativo per L’Aquila e cratere, così come ha voluto sottolineare Biondi, riferendosi alla città territorio.
400mila euro disponibili dalle economie dei fondi del 4%, Pietrucci farà la propria parte con un intervento regionale ed anche i 13mila euro rinvenuti tra le macerie, contribuiranno alle iniziative. Ordini, imprese e privati potranno intervenire come credono. L’Accademia di Belle Arti ha mostrato i primi loghi del decennale realizzati dagli studenti ed ancora opere da selezionare da una commissione mista di esperti, da porre in un percorso della memoria in centro storico e che coinvolga l’intera città. Sulla fruibilità dei luoghi con i cantieri, ci sarà una prossima riunione tecnica. Intanto gli ingegneri vorrebbero andare al di là del proprio ruolo, e poi la conoscenza che continua a mancare come ha rimarcato Vincenzo Vittorini, per il quale, magari stiamo facendo anche tanto all’Aquila, ma non è esempio virtuoso di un post sisma per il mondo. In ogni caso al tavolo si è ragionato nella massima libertà. L’Aquila, secondo Vittorini ed Antonietta Centofanti dovrà essere Città della memoria e della Conoscenza, perché diventi finalmente cultura condivisa. Ed anzi, dal ritorno della commemorazione della tragedia del Vajont, del 9 ottobre del ’63, promettono iniziative di sensibilizzazione perché le istituzioni facciano il percorso scelto per il Parco della Memoria, a piazzale Paoli, frutto peraltro di un concorso internazionale di idee. E’ stato chiesto che il 6 aprile non diventi una statistica sul già fatto e ancora da fare, ma i media, come ha rimarcato Biondi, vogliono questo. Intanto il 30 settembre scorso è scaduto il termine per presentare proposte per La Casa dello Studente tra memoria e futuro, per ridefinire l’intera area come luogo riconoscibile e fruibile migliorando l’interazione con la città. Bandito dall’Università dell’Aquila, dipartimento d’Ingegneria, il risultato potrebbe interagire con un intervento del premio Oscar della fotografia e della luce, Vittorio Storaro. In quel luogo, i familiari hanno voluto lasciare due pietre della Casa dello Studente, crollata nella drammatica notte del 6 aprile 2009. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, nel frattempo, si riaprirà un tavolo di confronto congiunto Regione/Comune e si lavora anche ad un masterplan per Collemaggio, tra strutture Asl e il recupero del Conservatorio con il chiostro, su cui si sta ragionando.