Non sarebbe di poco conto entrare in una rete nazionale con il cinema di Roma, la gastronomia di Parma, che vanta il maggior numero di prodotti tutelati dal marchio di qualità, e di Alba, culla del tartufo bianco e della nascita di Slow Food; Bologna e Pesaro per la musica, quest’ultima nota per aver dato i natali a Gioacchino Rossini, il cui Conservatorio è uno dei più antichi; con Carrara, per le cave e la scultura o Milano per la letteratura.
E comunque in rete con il mondo, 180 città in 72 Paesi, pensiamo all’apertura che porterebbe.
E’ il network delle Città Creative Unesco, la rete mondiale che può incentivare le economie e la vita culturale delle città.
Anche della nostra città, ma ancora non si avvia un confronto in questo senso.
La rete Unesco promuove accordi tra quelle selezionate perché lavorino insieme per diffondere attività culturali, beni e servizi; amplino le potenzialità dei settori; migliorino la partecipazione dei cittadini alla vita culturale, soprattutto i gruppi più vulnerabili ed emarginati, puntando ad intersecare le relazioni creative intessute, nei piani di sviluppo sostenibile. La rete Unesco, nata nel 2004, punta ad attuare infatti gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Sette settori creativi. Musica, Letteratura, Cinema, Artigianato e Tradizioni popolari, Design, Arti digitali e Gastronomia ed il bando Unesco per presentare la propria candidatura.
Centinaia di delegati da tutto il mondo delle città creative si riuniscono ogni anno in un meeting per confrontarsi sui risultati raggiunti, quest’anno si terrà in giugno a Fabriano, con Carrara, città creative per l’Artigianato e Tradizioni popolari.
A Fabriano, in Italia, si affiancano nella rete Roma, per il Cinema, Parma ed Alba per la Gastronomia, Torino per il Design, Bologna e Pesaro per la Musica e Milano per la Letteratura.
Nel meeting del giugno 2018, a Cracovia e Katowice in Polonia, hanno partecipato anche le ultime 64 città entrate nella rete, con un crescente successo dell’Africa, che ha inserito nove città tra cui Città del Capo per il Design. Sempre più all’avanguardia nel continente africano, di pari passo con la tecnologia e gli investimenti dei colossi social nell’innovazione.
Come facebook che formerà in digitale 50mila studenti nigeriani, ed ha fondato in Kenya un sistema per favorire l’incontro tra start up, sviluppatori e giovani imprenditori, mentre Google, vorrebbe insediare lo stesso tipo di spazio in Africa, piuttosto che in America. Design e tecnologie per nuove economie con cui sarebbe comunque interessante interagire.
Nella foto, Soundwalk Distict Six Museum, Città del Capo.