02 Dic 19

Circolarmente, un’idea di associazione

Una nuova idea di associazione per promuovere economia circolare. Si chiama Circolarmente, è presieduta da Giovanni Lolli, ed è stata presentata sabato scorso presso la fabbrica D’Addazio, a Montesilvano. Tante le esperienze imprenditoriali e l’evento finale Shine On, L’inaudita bellezza dei Pink Floyd di e con Andrea Scanzi e con Floyd On The Wing. Un concerto spettacolo appassionato e ricercato che ha strariempito l’officina fino a tarda notte.

Circolarmente nasce nel mese che celebra il trentennale del crollo del muro di Berlino e nel giorno del quarantennale dell’uscita dell’album The Wall, un evento del cambiamento per liberarci da quel muro di scetticismo e provincialismo per guardare oltre, e forse con la nostra associazione ci riusciremo, ha detto Lolli nell’introduzione.

Co partner dell’evento Fondazione Hubruzzo, con il presidente Sergio Galbiati.

A breve saremo in dieci realtà che fanno cose molto diverse, vogliamo capire se nella Regione dei Parchi e delle realtà industriali si può inquinare di meno e rigenerare risorse, vogliamo essere facilitatori di start up, il modello di Smith, secondo cui ognuno cerca per sé sta mostrando la corda, c’è miglior equilibrio quando si cerca anche per il gruppo, come teorizzò Johnny Nash. 

Realtà importanti sono già nella Val di Sangro, nel chietino, ma anche a Carsoli.

Luciano Fratocchi, professore ordinario di ingegneria economico gestionale all’Università dell’Aquila, ha introdotto diverse esperienze imprenditoriali che rigenerano prodotti esauriti in materie prime per lo stesso settore, economia circolare che non riguarda solo le multinazionali, come la Totyota, ma anche microimprese, ha spiegato. Il 28 per cento lavora plastica e gomma, l’alimentare e bevande, come fonti di materie prime, forniscono altri 14 settori.

Ad esempio i fondi di caffè generano kit per produrre funghi, Autogrill li usa per i pannelli pubblicitari ed i tavoli, il residuo della polpa d’arancia diventa tessuto e filato per noti marchi della moda, aziende agricole, riutilizzano gli scarti delle carote per farne fertilizzanti per l’azienda.

Ed ancora motocicli innovativi in Toscana e stampaggio plastico a Carsoli che al proprio interno ha il settore del riciclo, dalle sue lavorazioni recupera 9mila chili l’anno di plastica e dall’esterno 55mila chili. Recupera poi calore dagli stampi per reimmetterlo in azienda, si può fare a basso costo, lo possono fare anche le piccole imprese, stanno ragionando sul come poter rigenerare materiali per tre o quattro volte mantenendo le stesse caratteristiche.

C’è chi riutilizza il packaging degli alimenti, ed un’azienda, che da 15 anni lavora materiale riciclato e lo rigenera in sacchi dell’immondizia, produce filo elettrico biodegradabile e con il rocchetto ed altri pezzi da scarto, sul proprio sito, offre idee per assemblare oggetti di design tipo lampade. Hanno una sala didattica per scambi scuola/lavoro e producono anche piccole sculture tratte dai disegni dei bimbi. Acquistano scarti, li rigenerano in sacchi, gli scarti li rigenerano di nuovo, sacchi anche per umido che trasformano in filo elettrico ed il rocchetto diventa design, mentre lo scarto diventa filo o sacco per la differenziata.

Nell’impresa industriale lineare scarti e rifiuti tornano nell’ambiente, ma le risorse naturali non sono inesauribili, ha spiegato Anna Morgante, docente di gestione della produzione e di modelli circolari di produzione e consumo all’Università di Chieti, tutelare l’ambiente significa risparmiare risorse naturali e seguire le direttive Ue. La rivoluzione industriale ha introdotto il produci consuma e getta e la Terra assorbe rifiuti. L’Ue ci indirizza al modello circolare.

Riduzione del rifuto, riuso, rimanifattura, riciclo, recupero, e alla fine, piccolo piccolo, il rifiuto.

Bisognerà puntare alla simbiosi industriale dei nuovi distretti, ha aggiunto, dove lo scarto di un’azienda diventa materia e bene per un’altra, ma dovremo modificare consumi ed abitudini e la scelta spetta anche ai decisori politici ed economici.

Un seminario molto partecipato. Presenti tra gli altri Giovanni Legnini, Rita Innocenzi con Elena Battaglini della Fondazione Di Vittorio, Silvio Paolucci, Gianni Melilla, Michele Fina, Fulvio Angelini, William Giordano, su tutto, l’idea di promuovere Circolarmente anche all’Aquila in un prossimo incontro, per l’adesione alla Carta di Pescara, come strumento per lo sviluppo sostenibile e per ideare, sostenere, organizzare e finanziare progetti, eventi ed attività culturali, di studio, di ricerca, di innovazione, di informazione e di formazione, riguardanti l’economia circolare.